La Ducati ha vissuto una domenica da sogno in quel di Motegi. Andrea Dovizioso ha rinfocolato le sue speranze di titolo, cogliendo una vittoria da urlo, al termine di un duello da togliere il fiato con Marc Marquez. In più, Danilo Petrucci, a lungo leader, ha chiuso con un ottimo terzo posto. Il rovescio della medaglia è stata la prestazione di Jorge Lorenzo che, dopo il solito, ottimo avvio, una volta subito un duro sorpasso da Johann Zarco è arretrato velocemente, perdendo varie posizioni. Solo nel finale il maiorchino si è ripreso almeno in parte, fino a chiudere in 6° posizione.

Gara a corrente alternata e, in sintesi, deludente per Jorge Lorenzo, 6° al traguardo in Giappone (foto da: motogp.com)

“E’ un peccato che sia andata così, poichè avevo davvero aspettative molto alte per questa gara” – esordisce Jorge – “La Michelin, con la scelta di mettere da parte l’anteriore più morbida lasciando solo la media, ci ha messo in difficoltà, poichè mi trovavo meglio con l’altra, soprattutto in frenata. Anche la quantità d’acqua è stata un grosso problema. Finchè non pioveva tanto sono riuscito a stare nel gruppo dei migliori, ma non appena la quantità di pioggia è aumentata, la gara è diventata un disastro. Non aveva mai piovuto così tanto nel weekend“.

“In queste condizioni non sono riuscito per niente ad essere competitivo come ieri” – prosegue lo spagnolo della Ducati – “Nonostante tutto, ho provato ad essere aggressivo sin dall’inizio, spingendo forte. Ma mi hanno ripreso quasi subito, perché non sono riuscito a portare la gomma posteriore in temperatura. Non riuscivo a farla funzionare bene e non avevo trazione“.

Quindi Lorenzo si scaglia contro Zarco, reo di averlo superato con una manovra troppo al limite, a suo parere: “Non è la prima volta che ho un contatto con Zarco quest’anno. E’ sempre molto aggressivo nei sorpassi, penso troppo. Si comporta come se giocasse alla Playstation, come se non ci fosse nessuno davanti a lui. Si butta all’interno senza preoccuparsi troppo. Per questo voglio parlare nella Safety Commission per sapere se si può fare qualcosa, perché temo che possa accadere qualcosa di pericoloso in futuro“.