Andrea Dovizioso, dopo la bellissima annata 2017, che lo ha visto laurearsi vice-campione del mondo, duellando con Marc Marquez fino all’ultima gara di Valencia, è uno dei protagonisti più attesi della stagione che partirà in Qatar tra 17 giorni. Il pilota della Ducati è stato protagonista di test positivi anche se non esaltanti, tra Sepang e Buriram, in particolare in paragone a Marc Marquez e alla Honda.
Ciononostante, il forlivese è fiducioso sulle potenzialità sue e della GP18: “Sappiamo il perché siamo andati forte lo scorso anno e non mi preoccupa esserlo ancora. Siamo ripartiti allo stesso livello del 2017 e sono convinto che la moto sia migliorata. Che basti per giocarci il titolo non credo, però intanto siamo lì“, spiega il Dovi in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, alla vigilia dei test di Losail.
Andrea indica in Johann Zarco uno dei piloti da tenere maggiormente sotto la lente di ingrandimento: “Credo abbia ben poco da invidiare a Valentino Rossi e a Maverick Vinales” – dice Dovizioso – “E’ vero, la sua M1 non è identica a quella degli ufficiali, ma è sicuramente molto simile. Non penso che gli manchi tanto. Johan è forte , guida bene, è un animale da gara. Per me c’è, è da Mondiale“.
Il divorzio tra la Yamaha e Tech 3, che si concretizzerà a fine 2018, ha sorpreso non poco il ducatista: “Se è successa questa cosa prima di inizio stagione, vuol dire che è accaduto qualcosa che non sappiamo. Mi ha sorpreso molto, soprattutto per come si è verificato“.
Il Dovi passa quindi ad analizzare la situazione in Ducati, come si è palesata dopo le prime sessioni di test: “Petrucci è partito bene come l’anno scorso, ma bisogna avere calma. Lorenzo, invece, non ha ancora la moto in mano, visto che alterna momenti in cui è particolarmente forte, ad altri dove perde un po’ la bussola” – sottolinea Dovizioso – “Miller, invece, sta andando bene, conferma il talento che mi aspettavo. Ha l’euforia e la necessità di andare forte per il cambio casacca, e questo ti dà decimi. Ma dovrà poi confermarsi in gara“.
Chiusura dedicata allo spinoso tema del rinnovo con la Casa di Borgo Panigale. Ed Andrea non lesina delle frecciatine poco velate: “Sono tranquillo, perché so di essere un uomo mercato. Spero che in Ducati useranno la testa nella strategia dei contratti, dato che in passato non sono stati così buoni. Per me è arrivato il momento di esserlo, anche se non è Natale“.
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