Il Motomondiale è pronto a spostarsi in Argentina, sul circuito di Termas de Rio Hondo, dove il prossimo weekend si disputerà il Gran Premio d’Argentina, seconda prova della stagione 2019. L’attenzione di tutti, però, è ancora focalizzata su quello che potremmo definire ‘Spoiler Gate‘, ovvero la contestazione da parte di Aprilia, Honda, KTM e Suzuki dello spoiler piazzato da Ducati subito davanti allo pneumatico posteriore delle GP19 in Qatar.
Una situazione che ha reso sub judice la vittoria ottenuta da Andrea Dovizioso (a proposito, buon compleanno per i 33 anni compiuti quest’oggi), e che ha portato ad un reclamo presso il Tribunale della Corte di Appello della FIM, riunitasi ieri in udienza a Mies, nelle vicinanze di Ginevra, e che emetterà la propria sentenza sul caso nella giornata di lunedì o in quella di martedì, con facoltà per le parti di proporre un ulteriore ricorso alla Corte di Arbitrato di Losanna, ed anche alla giustizia ordinaria.
In attesa di questa pronuncia, l’Aprilia, principale promotore dell’azione contro la Casa di Borgo Panigale, ha ancora una volta esposto il proprio punto di vista. “Le aree grigie ci saranno sempre. Anzi, è il bello dei regolamenti, perché il compito di un direttore tecnico o di un direttore sportivo è anche quello di andare a scovare le aree grigie del regolamento, come in effetti ha fatto Ducati questa volta” – ha commentato Massimo Rivola, CEO di Aprilia Racing – “Ma credo che sia importante mettere dei paletti, soprattutto in un argomento come l’aerodinamica. E’ assolutamente necessario impedire un’escalation nei costi per un settore che porta pochi benefici, seppur tali da portarti a vincere una gara“.
“Il regolamento dice che in quell’area della moto non ci devono essere oggetti disegnati per generare downforce. Se io metto un’ala, posso sostenere qualsiasi cosa, ma la realtà è che serve a generare carico. E’ inutile ed è tutto lì” – dice diretto Romano Albesiano, Direttore Tecnico di Aprilia Racing – “Se l’obiettivo era raffreddare la gomma, c’erano altri modi per farlo. All’occhio di un esperto appare come un qualcosa pensato per generare downforce. E i calcoli lo confermano, perché noi avevamo fatto le simulazioni al computer“.
Albesiano conferma che l’intento di Aprilia (e degli altri ricorrenti) non è quello di togliere a Dovizioso la vittoria ottenuta a Losail, ma di ottenere chiarezza e anche di offrire un aiuto al Direttore Tecnico Danny Aldridge, a fronte di un regolamento che, sul fronte aerodinamico, a differenza di quello della Formula 1 è estremamente meno complesso e specifico. “Chiaramente prenderemo atto di quello che decideranno. Più che altro si tratta di una questione di principio legata alla chiarezza dei regolamenti. Penso che Dovizioso avrebbe vinto lo stesso e che non è su quello che verte la protesta“, prosegue Albesiano.
“Il regolamento della Formula 1 ha una parte dedicata all’aerodinamica molto cospicua. Quello della MotoGP dice solamente tre cose di principio e poi demanda al giudizio di una persona, Aldridge. Forse bisogna aiutarlo a decidere, perché deve prendere decisioni sugli argomenti più disparati e magari non è super competente su tutti“, conclude Albesiano, che quindi chiosa: “Quando potremo essere pronti se dovessero giudicare la soluzione Ducati? Penso per Austin“.
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