Uno degli argomenti che più ha fatto discutere il paddock del Motomondiale nel 2016, è stato di certo il ban, dopo un solo anno, delle appendici aerodinamiche, che abbiamo visto spuntare come funghi sulla maggior parte delle moto. Introdotte dalla Ducati, le “alette” sono state vietate innanzitutto per questioni di sicurezza, seguite da altre riguardanti il contenimento dei costi, presumibilmente al rialzo in caso di corsa allo sviluppo.
Già nei primi test post-stagionali di Valencia, tutti sono scesi in pista con l’aerodinamica rivista, incontrando problemi soprattutto nella stabilità all’anteriore. Gigi Dall’Igna, GM della Ducati, intervistato in proposito aveva espresso tutte le sue perplessità, affermando a chiare lettere come il suo team, e anche gli altri probabilmente, non erano ancora pronti con le moto 2017.
Raggiunto da crash.net, Danny Aldridge, Direttore Tecnico MotoGP, ha rilasciato delle dichiarazioni decisamente interessanti, spiegando come si stia evolvendo la situazione. “Posso affermare che la Yamaha mi ha sottoposto varie versioni di carene, alcune anche a Valencia, per sapere se siano legali o meno in vista del 2017” – dice colui che sarà l’unico abilitato a questo controllo – “Non posso aggiungere molto su quei disegni, ma posso dire che alcuni li hio approvati ed altri no. Inoltre, anche altre scuderie hanno fatto lo stesso“.
“Alcuni mi hanno sottoposto dei modelli 3D” – prosegue Aldridge – “Altri, invece, delle carene già pronte. A mio parere, è preferibile la prima opzione. Ma se un team preferisce produrre la carena, sono liberi di farlo e di spendere i soldi che servono“.
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