Giorni di tensione in Inghilterra dopo il caso Serghei Skripal, ex spia russa che è stata ricoverata a Salisbury, una città a 150 chilometri sud-ovest di Londra, per un sospetto avvelenamento causato da sostanze ancora da identificare. Una vicenda che potrebbe avere dei risvolti anche nel calcio.
Serghei Skripal, 66 anni, ex ufficiale dei servizi segreti militari di Mosca e smascherato anni fa come doppio agente al soldo dell’MI6 britannico, è ricoverato in ospedale in condizioni definite “critiche”, assieme alla figlia 33enne Yulia. Non un ricovero come tutti gli altri, perché Skripal potrebbe essere stato avvelenato da una sostanza ancora “ignota”.
Ma cosa c’entra tutto questo con il calcio? Mentre Mosca ha dichiarato di essere all’oscuro di tutto e di essere pronta a dare una mano per cercare la verità con i britannici sul caso, Londra ha minacciato di boicottare i Mondiali alle porte, che si giocheranno proprio in Russia.
Il ministro degli esteri inglese, Boris Johnson ha chiaramente detto che il governo britannico non vuole fare congetture sull’accaduto, ma ha anche affermato di avere sospetti su una responsabilità della Russia e nel caso in cui queste vengano confermate l’Inghilterra reagirà. Così si è paventata l’idea di un addio ai Mondiali, di un boicottaggio che avrebbe dell’incredibile, ma che sarebbe “difficile da evitare“, come detto dallo stesso Johnson.
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