Come illustrato dettagliatamente ieri da Stadiosport, per questioni burocratiche legate alla resistenza del governo cinese, l’accordo tra Sino Europe Sports e Milan è slittato ulteriormente con i cinesi che hanno ottenuto da Fininvest una proroga per avere più tempo per le autorizzazioni e concludere le operazioni che porteranno al closing definitivo nel marzo 2017.
Per ottenere il rinvio, il fondo ha dovuto garantire il versamento di un’ulteriore caparra da 100 milioni di euro, dopo la prima che era stata versata a cavallo tra agosto e inizio settembre.
Adesso, per evitare di far saltare l’affare, dovrà essere versata questa seconda caparra entro 3 giorni, ovvero entro il 12 dicembre.
Se è vero che la proroga è stata forzata per la mancanza delle autorizzazioni necessarie per il trasferimento dei fondi necessari a concludere l’accordo, ci si chiede come sarà possibile allora ottenere celermente il via libera per il trasferimento dei 100 milioni per la proroga.
Come potrà l’iter essere più breve ed evitare che salti la maxi operazione che, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbe portare il Milan a cambiare proprietà?
Per risolvere questo interrogativo è stato importante l’intervento del giornalista di “Milano Finanza“, Andrea Montanari, che tramite il suo profilo Twitter ha spiegato come i soldi per la caparra-bis sono in possesso del fondo cinese su conti off-shore e dunque, non provenendo direttamente dalla Cina, non saranno soggetti all’iter burocratico del governo di Pachino.
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