Il Milan ha incontrato la Uefa per discutere riguardo il Fair Play Finanziario: la sentenza arriverà venerdì, ma si va verso l’esclusione dall’Europa League con conseguente ricorso al Tas. Nel frattempo, Yonghong Li ha affidato ad Alantra il mandato di trattare con il nuovo socio, che dovrebbe firmare entro fine mese: bloccato sottoscrizione per azionariato diffuso 

Il Milan oggi ha giocato la partita più importante in assoluto a Nyon, dove una delegazione della società ha incontrato la camera giudicante della Uefa per la sentenza sul Fair Play Finanziario. L’esclusione dalla prossima edizione di Europa League, conquistata sul campo, è una possibilità concreta, così come il conseguente ricorso al Tas.

Ma andiamo con ordine. Nelle scorse settimane la Uefa, dopo aver detto no al Voluntary Agreement, ha negato anche la possibilità al Milan di disporre per il Settlement Agreement, rimandando tutto alla camera giudicante, che ha voluto incontrare il Milan per avere delucidazioni sui conti della società. 

Il Milan, in particolare nella persona di Marco Fassone, ha portato avanti la propria difesa incentrata appunto sui fatti e non sulle congetture, provando a ribaltare le cause del no ai due Agreement, legate, come ammesso dal comunicato ufficiale, sia al personaggio di Yonghong Li, sia alla continuità aziendale della società, secondo la Uefa in forte dubbio. 

Da parte sua, Fassone non ha voluto mostrare ottimismo ai microfoni della stampa, specificando però che l’obiettivo del Milan è quello di essere trattato come tutti gli altri casi finora presi in esame dalla Uefa e non fare giurisprudenza. 

C’è stato un bel contraddittorio con i membri dell’Adjudicatory Chamber, durato circa due ore e siamo stati ascoltati. Attendiamo la decisione. Chiediamo che il Milan venga valutato in coerenza con le decisioni prese in altre occasioni del FPF. Il fatto di rimandare il nostro caso all’Adjudicatory Chamber sia differente rispetto a come sono stati trattati altri casi. Non ci è stato detto quando arriverà la sentenza, che sarà abbastanza veloce. Non abbiamo avuto ulteriori riferimenti da parte del presidente. 

E’ ovvio che in caso di esito negativo il Milan farà ricorso al Tas di Losanna, non solo riproponendo il passato della Uefa in merito di Fair Play Finanziario, cioè i casi precedenti, ma anche evidenziando ancora una volta sia i fatti reali, cioè i conti attuali, sia la possibilità di un nuovo. 

Come sempre dipenderà dalla decisione che verrà presa. Se sarà una decisione eccessivamente penalizzante, la strada dell’appello è possibile. 

Da questo punto di vista, d’altronde, il presidente Li ha dato mandato ad Alantra di trattare con il nuovo socio. In realtà, ci sono ben tre offerte sul tavolo, che il proprietario cinese dovrà scegliere per chiudere le operazioni entro fine mese, così da arrivare con maggiore forza di fronte alle autorità competenti. 

Altra prova della trattativa ormai ad un passo dalla chiusura è certamente la decisione del Milan di bloccare la sottoscrizione da parte di un folto gruppo di potenziali piccoli azionisti delle quote che questi erano interessati a comprare.

Comunque vada, il Milan ha un doppio piano per il mercato. Il primo, ovviamente, che contempli i 20 milioni di euro in più di budget derivante dalla qualificazione europea. Il secondo, invece, con un budget più ridotto, ma che non cambierà del tutto l’obiettivo di rinforzare la rosa con un centrocampista e un esterno offensivo, al netto delle cessioni. 

Mirabelli sta lavorando dietro le quinte, non è andato al mare a prendere il sole. Le sentenze possono modificare il budget, abbiamo un piano A e un piano B e ci muoveremo di conseguenza.