Il momento più difficile della carriera di Josè Mourinho coincide con la crisi di un altro big del calcio mondiale: Zlatan Ibrahimovic. Lo Special One ed il gigante svedese sembrano essere inghiottiti dal nubifragio che sta coinvolgendo il Manchester United ormai da diversi anni.
Nemmeno due pezzi da novanta come loro stanno riuscendo a risollevare le sorti del glorioso club e, al contrario, stanno attraversando una crisi nera senza precedenti.
Ibrahimovic è alla sesta partita senza trovare la via del gol, avendone segnati solamente 6 in 16 partite. Pogba non è più quello di Torino, ma una pallida copia e alla base della crisi del Manchester United c’è soprattutto il calo di Mourinho.
La sconfitta contro il Fenerbahçe in Europa League rende ardua la qualificazione ai 16esimi di finale e, come se non bastasse, in Premier League le cose non vanno affatto meglio, con lo United che occupa l’8a posizione a 8 punti dalla vetta.
La crisi nera non riguarda solamente i risultati; la sontuosa campagna acquisti estivi non sta dando i frutti sperati con Ibra e Pogba, i due pezzi pregiati del mercato al momento considerabili poco più che flop. Lo svedese ha uno scarso bottino e il nervosismo fa da padrone in campo, sfiorando in più occasioni la rissa. Pogba, uscito infortunato nell’ultimo match, sta risentendo del peso di essere “il calciatore più pagato della storia del calcio” e non riesce ad esprimersi ai livelli che lo hanno portato ad essere acquistato per più di 105 milioni di euro.
La situazione è molto delicata e a Mourinho spetta l’impresa di trovare la forza per uscire dalla crisi, far sbloccare Ibra e ridare serenità e consapevolezza a Pogba, perché la rinascita dovrà partire da loro.
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