La crisi del terzo anno. Di solito riguarda l’amore, in questo caso riguarda il percorso lavorativo di Mourinho, che al terzo anno della sua permanenza in una squadra deve lottare sempre contro la crisi di risultati. In realtà neanche l’anno scorso è andata benissimo, certo è che in questo terzo anno il Manchester United sta regredendo ulteriormente.
Simbolo di questo Manchester United è Alexis Sanchez, a secco di gol e con un solo assist all’attivo dal suo arrivo alla corte di Mourinho. Sullo sfondo aleggia l’ombra di Zidane, che alcune voci danno come il più papabile sostituto dello Special One sulla panchina dei Red Devils. La sconfitta contro il West Ham United non è arrivata per caso, la squadra non sembra avere un’identità e alla prima difficoltà crolla a livello mentale.
L’ambiente è in fermento, Pogba ha smesso di essere leader e i giocatori forse hanno gettato i temi in barca in attesa che la società prenda una decisione definitiva su Mourinho. Lo Special One non è solito soggiornare dove non è ben visto e a Manchester sembra avere i minuti contati. Non è tutta colpa sua, naturalmente, ma per una società è sempre più facile sostituire un allenatore che sostituire 25 giocatori. Le prossime due partite (quella di Champions League contro il Valencia e quella di campionato) saranno decisive…
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