Lutto nel mondo del Motorsport: si è spento a 90 anni Sir Stirling Moss

Il ‘Re senza corona’, 4 volte vice-campione del mondo e 16 volte vincitore di GP, era malato da tempo

È una Pasqua cupa, quella 2020, per il mondo del Motorsport. La pandemia da COVID-19 che imperversa nel globo ha, come purtroppo ben sappiamo, interrotto tutti i campionati, a due o a quattro ruote, scoperte e non. Stamattina, però, è arrivata un’altra brutta notizia: a 90 anni è morto Stirling Moss. A darne il triste annuncio la moglie: “È morto come è vissuto, meravigliosamente“, ha detto al Daily Mail.

Classe 1929 da Londra, Stirling è una figura leggendaria della Formula 1 e del Motorsport. Pilota poliedrico, suo malgrado si è guadagnato l’appellativo di ‘Re senza corona‘ a causa dei suoi quattro 2° posti nel Mondiale di Formula 1, obiettivo sempre sfuggitogli. Con ben 16 vittorie, altrettante pole, 24 podi e 19 giri record su 66 Gran Premi disputati, è considerato il pilota più forte di sempre a non aver mai vinto un titolo mondiale nel Circus.

Stirling Moss, grande campione della Formula 1 degli anni ’50-’60, deceduto purtroppo nella giornata di oggi (foto da: f1maximaal.nl)

Stirling Moss: la carriera

Proveniente da una famiglia in toto appassionata di motori (papà Alfred gareggiò, anche alla 500 Miglia di Indianapolis, negli anni ’20, mamma Aileen nelle gare in salita mentre la sorella minore Pat si dilettava nei rally), Moss sin da ragazzino mostra una gran propensione per la velocità, esordendo nel 1948 al volante della BMW 328 di suo padre.

Una carriera durata fino al 1962, con 212 vittorie su 529 gare, disputate su macchine di qualsiasi tipo, annoverando anche nel suo palmares Targa Florio (1955), Mille Miglia (1955), Tourist Trophy (1950, 1951, 1955, 1958, 1959, 1960, 1961), tre record della velocità (1950 e 1952 a Montlhery e 1957 nel deserto salato di Bonneville (Utah, Stati Uniti)), oltre a due secondi posti alla 24 Ore di Le Mans (1953 e 1956), arrivando a correre anche 62 gare in un singolo anno.

Il debutto in Formula 1 arriva il 27 maggio 1951 nel Gran Premio di Svizzera al Bremgarten, al volante di una HWM 51: qualificato in 14° posizione, conclude 8° a 2 giri da Juan Manuel Fangio (Alfa Romeo). Nel 1952 disputa un totale di 5 gare, in Svizzera ancora con l’HWM, in Belgio, Gran Bretagna ed Olanda con l’ERA e in Italia con una Connaught, rimediando però altrettanti ritiri. L’anno seguente, dopo una prima presenza in Olanda ancora con una Connaught (9°), Moss scende in pista in tre appuntamenti con la Cooper Car Company (6° in Germania), della quale era stato tra l’altro uno dei primi clienti.

La prima soddisfazione arriva nel Gran Premio del Belgio 1954 a Spa quando, al volante di una Maserati 250F, coglie il 3° posto e i suoi primi 4 punti iridati. Il resto della stagione (cinque GP alternandosi come privato e come pilota ufficiale Maserati) non porta altri risultati (in gara, con 4 ritiri e un 10° posto), mentre il 1955 è l’annata della svolta, almeno in Formula 1. Moss passa infatti alla Mercedes, dominatrice del biennio 1954-55. Con la W196 l’inglese coglie la prima vittoria e la prima pole, entrambe nel GP di casa ad Aintree, giunge 2° a Spa e Zandvoort e termina il campionato al 2° posto con 23 punti, a -17 dal Campione del Mondo, Fangio.

L’argentino lo precederà in classifica anche nelle due annate seguenti. Nel 1956, accasatosi in Maserati, contende il titolo a Fangio fino all’ultima gara di Monza, cedendo il passo per 3 soli punti e nonostante 2 vittorie (Monaco e Monza), un 2° (Nurburgring) ed un 3° posto (Spa), oltre ad una pole a Silverstone. Il 1957 vede Moss cominciare ancora con la Maserati 250F (pole in Argentina e 8° in gara), salvo poi passare alla Vanwall, con la cui VW 5 ottiene un’altra pole (ad Aintree) e soprattutto tre vittorie (sempre ad Aintree, poi a Pescara e Monza). Ma non basta, poiché il titolo è appannaggio del solito Fangio (40 a 25).

Il 1958 è l’annata migliore in quanto a risultati. Dopo aver vinto al debutto a Buenos Aires con una Cooper T43, Moss torna al volante della Vanwall, trionfando a Zandvoort, Oporto (circuito di Boavista) ed Ain Diab (Marocco), con anche un 2° posto (Reims) e tre pole. A frustrare per l’ennesima volta le speranze iridate sono però i 5 ritiri, che vanno a premiare il connazionale Mike Hawthorn, su Ferrari, che si laurea Campione del Mondo per un misero punto (42 a 41). Il nostro ci riprova nel 1959 con la Cooper ma, nonostante quattro pole, due vittorie (Lisbona (Circuito del Monsanto) e Monza) ed un 2° posto (ad Aintree, ma con una BRM P25), deve accontentarsi del 3° posto nella classifica finale.

Questo piazzamento viene ripetuto anche nel biennio 1960-61. La prima di queste due stagioni è particolarmente sfortunata per Moss. Dopo aver ottenuto tre pole nelle prime tre gare e una vittoria a Monaco (il debutto in Argentina ancora con la Cooper, mentre da Monaco in poi corre con la Lotus (modello 18)), l’inglese è vittima di un grave incidente nelle prove della drammatica edizione 1960 del Gran Premio del Belgio a Spa: Moss esce di pista a Burnenville e rimedia la frattura di entrambe le gambe, saltando le successive tre gare, Mike Taylor vede finir lì la sua carriera. La domenica in gara periscono sia Alan Stacey che Chris Bistrow. Tornato in Portogallo (squalificato per guida contromano), Moss vince l’ultima gara a Riverside, Gran Premio degli Stati Uniti.

Nel 1961, sempre in Lotus ad eccezione del Gran Premio di Gran Bretagna ad Aintree, corso con una Ferguson P99, il nostro ottiene l’ultima pole, nel debutto stagionale di Monaco, e le ultime due vittorie, sempre nel Principato e al Nurburgring. La sua ultima gara in Formula 1, il Gran Premio degli Stati Uniti dell’8 ottobre 1961 a Watkins Glen, lo vede ritirarsi per rottura del motore, dopo essersi qualificato al 3° posto. E arriviamo al 23 aprile 1962, meno di un mese dal primo GP della stagione, a Zandvoort (Olanda). Moss è impegnato a Goodwood, nel Glover Trophy, una delle tante gare extra campionato che si svolgevano in quel periodo (ben 20 solo nel 1962). L’allora 32enne Stirling esce di pista a forte velocità con la sua Lotus; rimane in coma per un mese, con la parte sinistra del corpo paralizzata parzialmente per sei mesi.

Moss torna al volante della Lotus 19 l’anno seguente per alcuni test: nonostante sia solo pochi decimi più lento rispetto ai suoi crono pre-infortunio, l’inglese decide di ritirarsi, lamentando un feeling non ottimale con la monoposto. Negli anni successivi torna saltuariamente alla guida di auto da corsa, principalmente d’epoca, soprattutto in età più tarda. Il ritiro ufficiale dalle corse giunge il 9 giugno 2011 ad 81 anni suonati: durante le qualifiche della Le Mans Classic, gara di contorno alla famosa 24 Ore, il britannico appende definitivamente il casco al chiodo, spiegando di aver deciso così in seguito all’aver provato per la prima volta paura al pensiero di guidare una macchina da corsa.

Nominato Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1959 e Cavaliere del Knight Bachelor nel 2000, entrambi per meriti sportivi, nella sua vita Moss ha ottenuto anche il Segrave Trophy nel 1957, l’inserimento nell’International Motorsport Hall of Fame (1990) e la medaglia d’oro FIA nel 2006. Entrato nell’immaginario britannico (famoso il detto ‘Chi ti credi di essere, Stirling Moss?‘, rivolto a chi era più audace del solito al volante), chiudiamo questo ricordo del pilota inglese con le parole di Enzo Ferrari, nel suo famosissimo libro ‘Piloti, che gente...’: “… è stato il pilota che più di tutti ho accostato a Tazio Nuvolari, sapeva andar forte con ogni tipo di macchina… si sarebbe laureato campione del mondo se avesse anteposto il ragionamento alla passione…”.

Rest in Speed Sir Stirling Moss…

Seguici su Telegram

Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.

Copyright © stadiosport.it - È vietata la riproduzione di contenuti e immagini, in qualsiasi forma.

I migliori Bookmaker

I migliori siti di Scommesse in Italia

Caratteristiche:
Scommesse e Casinò
BONUS FINO A 1.315€

Puoi giocare solo se maggiorenne. Il gioco può causare dipendenza patologica.

Caratteristiche:
Bonus Sport
15€ FREE

+ FINO a 300€ di BONUS sul PRIMO DEPOSITO

Caratteristiche:
Fino a 500€ Bonus Sport
+250€ Play Bonus Slot al primo deposito

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica. Informati su Probabilità di Vincita

Caratteristiche:
Offerta di Benvenuto
Bonus fino a 260€

+ 30 Free Spin su Book of Kings

IL GIOCO È RISERVATO AI MAGGIORENNI E PUÒ CREARE DIPENDENZA PATOLOGICA.

Caratteristiche:
5€ SENZA DEPOSITO
+ Bonus Benvenuto fino a 300€

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica. Probabilità di vincita sul sito ADM.

Scopri tutti i Bookmakers
Copyright © 2011 - 2024 - stadiosport.it è un sito di proprietà di Seowebbs Srl - REA: LE 278983
P. IVA 04278590759 Testata giornalistica iscritta al Tribunale di Lecce N.12/2016
Tutti i diritti riservati. Le informazioni contenute su stadiosport.it non possono essere pubblicate, diffuse, riscritte o ridistribuite senza previa autorizzazione scritta di stadiosport.it