Passa un certo periodo di tempo ed ecco che si riprende a parlare dei famosi stadi di proprietà. In Italia non esistono, o comunque si contano sulle punte delle dita.
Ecco che ora a parlare è il Presidente della Lazio Claudio Lotito, con un progetto che era stato presentato quattordici anni fa, nel 2005. All’epoca la giunta Veltroni abolì il progetto per via di problemi idrogeologici e vincoli paesaggistici.
Ai microfoi di Radio Radio è intervenuto il patron del club biancoceleste che ha voluto parlare della questione. Si è detto fiducioso della volontà governativa, in particolare del vicepremier Salvini, di agevolare la costruzione di stadi aperti 24 ore su 24, per la cittadinanza.
L’idea di Lotito è quella di costruire il nuovo impianto della formazione biancoceleste sulla zona della Tiberina, in cui lo stesso Lotito ha dei terreni di sua proprietà.
Sono state scartate le altre proposte, tra cui quella di un rifacimento del vecchio impianto del Flaminio, attuale in completo stato di abbandono.
La proposta che è stata presentata nel 2005 provedeva un sistema di impianti utili allo svolgimento di attività sportive differenti. In vero e proprio stile di polisportiva a tutti gli effetti.
Il problema riscontrato da tutti coloro che hanno fatto delle proposte di costruzione di nuovi impianti è quello burocratico. Le amministrazioni comunali frappongono delle questioni tecniche che devono essere seguite per poter avviare le procedure di inizio dei lavori.
L’idea di base resta quella di renderlo produttivo per il club e l’unione di centri commerciali ed altri impianti sembra quella più appropriata. Non è detto per forza che debba essere costruito vicino allo stadio Olimpico, può anche andare bene nei dintorni della capitale. L’importante è poterlo fare in una zona facilmente raggiungibile sia con i mezzi su rotaia che su quelli in gomma.
Vedremo come risponderà l’amministrazione della Raggi a questa nuova proposta di Lotito.
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