La Juventus si prepara al gravoso impegno di Champions League con una rotonda vittoria casalinga contro l’Udinese nella 27esima giornata di Serie A.
All’Allianz Stadium di Torino la gara, mai in discussione dal primo minuto, termina 4-1 e la Juventus vola a 75 punti, momentaneamente a +19 sul Napoli secondo.
Come detto, una partita mai in discussione con una Juventus, seppure rimaneggiata largamente, subito pericolosa e propositiva, con le redini del gioco in mano di fronte ad una versione dell’Udinese, invece, piuttosto rinunciataria e spenta.
Probabilmente i tre punti conquistati nella sfida salvezza chiave contro il Bologna la scorsa domenica hanno pesato sulle gambe e nella testa della squadra di Davide Nicola che ha praticamente disertato l’appuntamento con questo nuovo impegno.
Così, è stata la serata perfetta per la squadra di Massimiliano Allegri per avvicinarsi, almeno con il morale giusto, alla grande sfida di martedì contro l’Atletico Madrid e per veder brillare Moisè Kean, protagonista assoluto del match con la doppietta che ha messo subito un discesa la situazione.
Nella ripresa poi, sempre Kean ha ottenuto un fallo in area con conseguente rigore poi realizzato freddamente da Emre Can, ancora in grande spolvero dopo la trasferta di Napoli, e un perfetto inserimento di testa di Blaise Matuidi hanno messo in archivio alla pratica.
Solo nel finale, piccola disattenzione della retroguardia bianconera con Caceres poco attento nella marcatura sul neo entrato, e sempre potenzialmente pericoloso, Kevin Lasagna che ha regalato un sorriso ai suoi e tolto la porta imbattuta a uno Szczesny praticamente mai impiegato.
Un successo che avvicina ulteriormente la Juventus all’ottavo scudetto consecutivo e che adesso permette di preparare, con la massima concentrazione ed attenzione, la grande notte di Champions League nella quale servirà un’autentica impresa.
VOTI
MIGLIORI
Kean 8: prima doppietta in Serie A alla sua prima da titolare nello stadio di casa, l’attaccante millennial sembra davvero avere le stigmate del campione. Al suo primo pallone toccato porta subito in vantaggio i suoi, con una giocata geniale allarga il risultato e consente, procurandosi il rigore, di mettere un’ipoteca sul match. Davvero una prova brillante.
Emre Can, Bernardeschi, Alex Sandro e Spinazzola 7: nuova buona performance del centrocampista tedesco che fisicamente è in condizione ottimale e, con il tempo e con i minuti sulle gambe, sta trovando la confidenza con la Serie A ed intanto è già al quarto gol stagionale in un’annata comunque travagliata. L’azzurro, invece, è fonte di ispirazione per il gioco della Juventus, crea, ricama e lega le trame offensive con grande qualità ed intelligenza senza rinunciare a difendere. I due esterni nel 3-5-2 disegnato da Allegri, invece, spingono con solidità e veemenza lungo tutto l’arco della partita regalando assist, palloni interessanti e giocate di buona qualità.
Lasagna 6: mette la sua firma con un gol inutile ma significativo, davvero è necessario e conveniente lasciarlo tanto tempo in panchina?
PEGGIORI
De Paul e Pussetto 5,5: lecito aspettarsi da loro qualcosa per accendere il gioco dei friulani e invece, sotto la travolgente fisicità dei bianconeri, i due più tecnici del gruppo non riescono praticamente mai a trovare spazi e tempi per le loro giocate.
Stryger Larsen e Ter Avest 5,5: poca spinta sulle fasce e grande affanno, invece, a contenere le avanzate dirompenti dei corrispondenti bianconeri nello schema tattico a specchio.
Musso, De Maio e Troost Ekong 5: l’intera retroguardia è costantemente messa sotto assedio vittima dei continui attacchi, anche numericamente massicci, della Juventus, spesso imprevedibili e di conseguenza efficaci. Anche il portiere, Musso, contribuisce alle difficoltà non riuscendo a dare la giusta sicurezza ai suoi, poco attento e un po’ impacciato, come in occasione del secondo gol.
Fofana, Wilmot e Opoku 4: sono i tre principali responsabili di alcune reti bianconere, Fofana sbaglia un retro passaggio sanguinoso che lancia Kean verso la porta, il giovanissimo inglese soffre il grande palcoscenico, sbaglia tutto quello che si può sbagliare e viene sostituito dopo appena 45 minuti ed il difensore, subentrato presto all’infortunato Nuytinck, perde tutti i duelli, concede tanto e regala anche il rigore che gela il risultato.
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