Nelle consueta conferenza stampa di vigilia Allegri ha parlato di come bisognerà impostare la partita con il Tottenham. 

Massimiliano Allegri, tecnico Juventus. Immagine tratta da https://twitter.com/juventusfc

Si è soffermato molto sulla testa e sulla tecnica della propria squadra.

Ha voluto rimarcare come il Tottenham sia un team molto fisico. Ma, soprattutto ha precisato come il passaggio del turno sia da conquistare a Londra.

Quindi sarà facile prevedere una gara molto chiusa con poche occasioni da gol, in cui le due squadre cercheranno di sfruttare gli errori degli avversari, senza scoprirsi troppo. 

La mancata presenza di Matuidi è un problema non da poco per Allegri. Il suo sostituto ha caratteristiche differenti, ma questo non deve modificare l’approccio della squadra nel suo complesso. Bisogna adottare le soluzioni in base ai giocatori disponibili in quel momento.

La qualificazione si gioca sui 180 minuti, sa benissimo che la squadra avrà dei momenti in cui andrà in difficoltà. 

Perciò il tecnico toscano chiede a gran voce il sostegno dell’Allianz Stadium, che dovrà essere per l’occasione il dodicesimo uomo in campo.

In un’ipotetica lista dei migliori calciatori al mondo, attualmente troviamo Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar, ma al quarto posto uno tra Kane o Higuain. Allegri ha risposto prontamente mettendo il Pipita subito dietro quei tre fenomeni. Sarà molto importante domani la sua prestazione, così come quella di Khedira. 

La squadra è dentro tutte le competizioni che sta affrontando. Questa partita, però, è ancora più importante, un ottavo di finale di Champions, contro una squadra temibilissima e di questo c’è consapevolezza.

Pochettino, allenatore nelle mire del Real Madrid,  ha detto che il Tottenham non è allo stesso livello della Juventus.  Per raggiungerla dovranno ancora fare tanta strada. Questa dichiarazione ha il pregio di creare orgoglio nel tecnico bianconero, del suo lavoro in questi tre anni e mezzo, della crescita esponenziale della squadra. Due finali in tre anni non sono poche, ma questo percorso, non è finito, ma è indirizzato a portare la Juventus tra le squadre più importanti d’Europa.