Un’altra questione si abbatte su Cristiano Ronaldo.
Questa volta niente di così grave come il caso dello stupro poi smentito dalla corte.
Questa volta la contesa è con la Lega Calcio Sudcoreana, fortemente arrabbiata e delusa per la mancata partecipazione di CR7 al match amichevole della Juventus contro il K-League Team, conclusosi con uno spettacolare 3-3, ma con il portoghese in panchina per tutti i 90 minuti, causa un’affaticamento muscolare, a quanto dichiara il tecnico Maurizio Sarri.
La lega sudcoreana avrebbe così fatto chiesto un risarcimento a The Fasta, azienda organizzatrice dell’evento della gara, adducendo la presenza proprio nel contratto della clausola che avrebbe imposto alla Juve di impiegare il fuoriclasse portoghese durante il match, per anche solo uno dei due tempi di gioco.
Il tutto per rispetto delle decine di migliaia di tifosi che hanno affollato lo stadio di Seoul proprio per vedere Ronaldo, pagando a peso d’oro i biglietti – i cui prezzi arrivavano anche a 300 € – e rimanendo ovviamente delusi.
The Fasta non ci sta, e scarica immediatamente la responsabilità proprio sul club bianconero, addirittura accusato dall’azienda:
- di non aver assecondato le sue richieste, durante il match, di onorare la clausola contrattuale schierando il giocatore, con la Juve che avrebbe risposto di essere a conoscenza della clausola ma di non averla onorata per via delle condizioni del portoghese, che richiedevano riposo;
- addirittura di non aver risposto alle future chiamate.
Ad oggi comunque in sede bianconera non sono ancora giunte dirette richieste di risarcimento. Rimane ancora una faccenda aperta e tutta da seguire.
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