Durante l’evento tenutosi alle Ogr, come tradizionale discorso natalizio alla squadra, Andrea Agnelli ha voluto ringraziare gli oltre 800 dipendenti della Juventus.
E’ tempo di bilanci, oltre che di ringraziamenti. Si è fatto un passaggio all’indietro nella storia bianconera. Soprattutto gli ultimi sei anni, che hanno visto vincere il campionato, con protagonisti sulle panchine da Conte ad Allegri.
Così sono stati chiamati sul palco i protagonisti di queste vittorie, da Buffon, a Barzagli, Lichtsteiner, Marchisio. Oltre a questi nomi, escluso Chiellini, assente per problemi personali.
Ma il presidente non si è fatto mancare una frecciatina, a chi è stato protagonista di questi successi, ma ora ha cambiato squadra, preferendo il Milan.
Leonardo Bonucci, uno di quelli che spostano gli equilibri, ma non è più qui, insieme al gruppo. Si capisce, subito, quali erano le intenzioni di Andrea Agnelli, nel voler sottolineare la scelta, a suo avviso, errata del difensore. Passare da un team in vetta nel campionato, da anni sulla scena europea, a uno in piena crisi e nel tentativo di ricostruirsi.
Poi, ha preferito parlare dell’attuale stagione dei bianconeri, in lizza per un’altra stagione di successi, in ogni competizione.
Dopo aver elencato i record passati, come la Juventus del quinquennio, oppure il Grande Torino, Andrea Agnelli ha cominciato a parlare di questa squadra.
Il presente sembra sempre un periodo di grande auspici per il futuro, con una squadra che è lanciata verso altri trionfi. Ma questa volta, l’Europa è sempre più vicina, due volte sfiorata, alla terza non si vuole fallire.
Prima era lecito affrontarla come un sogno, dopo le vicende di Calciopoli, con tutto il periodo di ricostruzione alle spalle. Ora, invece, è una competizione più alla portata dei bianconeri, con tutte le possibilità, le fortune, gli incroci da evitare e quelli più desiderabili.
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