Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in mattinata, ai dirigenti dello Zenit non è piaciuto il comportamento di Mancini che, nonostante sia sotto contratto con la squadra russa, ha già incontrato diverse volte i vertici della FIGC per diventare nuovo CT dell’Italia. Chiesto indennizzo di 9-10 milioni da parte del club, per lasciar partire il tecnico.
Sembrava essere una formalità l’ufficializzazione, a fine mese, del passaggio di Roberto Mancini dallo Zenit all’Italia, ora non è più così: la squadra russa ha chiesto un indennizzo di 9-10 milioni di euro per lasciar partire il tecnico. A far infuriare il club russo sono stati, principalmente, le tempistiche in cui sono avvenuti gli incontri tra l’ex allenatore dell’Inter e la FIGC. Lo Zenit, infatti, a due giornate dalla fine, si trova al quarto posto in campionato (pari punti con il Krasnodar) e in piena corsa alla Champions League.
Un atteggiamento molto poco apprezzato quello di Mancini, accusato dal proprio presidente di aver destabilizzato l’ambiente proprio sul gong del campionato. Ecco, quindi, la decisione molto forte che starebbe per prendere lo Zenit: reclamare alla FIFA un indennizzo di 9-10 milioni per liberare Mancini. Una richiesta, questa qui della società russa, finalizzata all’avere i soldi che avrebbe dovuto versare nelle tasche del tecnico fino alla scadenza del contratto (2020).
Difficile pensare, soprattutto dopo le parole di Fabbricini in cui si parlava di “discutere i dettagli”, ad un qualcosa che possa far saltare la trattativa oramai già andata in porto tra FIGC e Roberto Mancini. Questo intoppo, però, rischia senza dubbio di complicare il tutto e far slittare i tempi dell’ufficialità ben oltre metà maggio.
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