L’Italia, in casa, non riesce ad andare oltre il pareggio per 1-1 contro una generosa Macedonia. Pareggio amaro e azzurri che terminano la gara sotto i fischi del pubblico.
Ventura sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare, mandando in campo una formazione inedita in una partita che non era assolutamente da fallire.
Troppi gli esperimenti, dal duo Parolo-Gagliardini (?) in mediana, all’idea di lanciare Verdi titolare, in una squadra dove l’attaccante bolognese non ha mai giocato e dove, non per suo demerito ma per una logica questione di affiatamento, è parso spaesato e confuso.
La partita era iniziata bene, con una bella combinazione in velocità tra Immobile ed Insigne, con il napoletana che spara addosso al portiere avversario. Poi il nulla, fino al momento del vantaggio azzurro, quando Chiellini decide di indossare i panni del rapace d’area di rigore ed insacca su assist di Immobile, che era stato servito in profondità da un tocco al bacio di Insigne.
Sul finire del primo tempo, dunque, si era anche riusciti a sbloccare questa gara sporca e si pensava che, una volta trovato il vantaggio, la strada fosse tutta in discesa.
Gli azzurri, invece, smettono sostanzialmente di giocare e la ripresa è un lunghissimo inno alla noia.
L’impressione è che a centrocampo gli uomini siano pochi e distanti, la difesa è troppo lenta e non scala bene le posizioni, Immobile non riesce a concludere neanche una volta nello specchio avversario ed Insigne è l’unico che prova ogni tanto ad accendere la luce.
Barzagli ha un risentimento al flessore ed esce preventivamente, lasciando il posto ad uno spento Rugani che viene più volte beccato dal pubblico. Gli ingressi di Bernardeschi e Cristante non scuotono l’Italia e la Macedonia pareggia con Trikovski, lanciato a rete da un Pandev in formato super.
Dopo il gol macedone ci si aspettava una reazione veemente e rabbiosa, ma neanche nell’ultimo quarto d’ora l’Italia riesce a rendersi pericolosa. Arriva il novantesimo, terminano anche i 3′ di recupero e cala il sipario su una partita assolutamente oscena della nostra amata Nazionale, che termina la gara sotto i fischi di delusione del pubblico dell’Olimpico di Torino.
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