Intervistato dal Secolo XIX, Roberto Mancini, neo tecnico della Nazionale italiana, ha affrontato diverse tematiche: dal fare o meno gli stage per la prossima stagione, fino ad arrivare a sottolineare la sua fiducia per il prossimo europeo.
Un Roberto Mancini estremamente motivato, quello che si è presentato oggi ai microfoni del Secolo XIX. Il tecnico azzurro ha infatti evidenziato come per lui sia fondamentale rispettare le esigenze dei club e richiedere stage non farebbe altro che complicare il percorso di molti club e calciatori impegnati a giocare ogni 3 giorni. La richiesta del tecnico è pero chiara: “Il non voler fare stage rientra in una sorta di “favore” che faccio ai miei calciatori e le loro squadre. La mia unica richiesta è l’impegno. Voglio vedere da parte dei miei allenamento importanti e fatti con entusiasmo. Pochi giorni con la Nazionale, ma buoni.”
Per quanto riguarda il futuro Mancini pare molto ottimista. L’ex allenatore dello Zenit, infatti, sottolinea come l’allenare giocatori giovani, talentuosi e vogliosi di mettersi in mostra sia un qualcosa di positivo: “Voglio che l’entusiasmo pesi più dell’inesperienza”. L’unica pecca apparente sembrerebbe essere la carenza di “big”, ma il tecnico pare essere tutt’altro che preoccupato: “Non possiamo sapere come cresceranno i vari Insigne, Romagnoli, Caldara, Chiesa. Fino a poco tempo fa in Francia nemmeno si conoscevano Mbappé e Dembélé, oggi sono parte integrante del progetto della nazionale. La nostra forza dovremo trovarla nel gruppo e nei tifosi. Quest’ultimi spero di ritrovarli già in gran numero nelle amichevoli che disputeremo a Genova e Bologna, due piazze anche molto importanti per me.”
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