I tifosi nerazzurri speravano di aver invertito la rotta, invece le due sconfitte consecutive hanno riportato tutti con i piedi per terra. L’Inter è una squadra normale e c’è il grosso rischio che sia una squadra mediocre. Vi ricordate l’Inter di Mancini che a dicembre era prima in campionato e a maggio è arrivata a metà classifica? I tifosi dell’Inter se lo ricordano benissimo e sperano fortemente che non sia così, anche se i presupposti ci sono tutti. Squadra sopravvalutata, ambiente esaltato ma facilmente preda di isterismi, media pronti a crocifiggere tutto quello che inizialmente avevano esaltato.
Ora c’è da rimboccarsi le maniche e ripartite. Subito. Prima il Milan in Coppa Italia, dopo la Lazio in campionato. Bisogna vincere entrambe le partite per scacciare i fantasmi e dimostrare che il progetto Inter non è un fuoco di paglia e che Juventus e Napoli non sono sole a lottare per lo scudetto. Pordenone, Udinese e Sassuolo hanno fatto emergere le crepe di questa squadra e le evidenti incongruenze.
Icardi è il fulcro dell’attacco e se non segna lui non segna nessuno, Perisic gioca una partita sì e tre no, Borja Valero e Gagliardini offrono garanzie in fase difensiva ma sono praticamente nulli nel supportare le punte, Candreva è vittima del suo eterno peregrinare sulla fascia e della stessa tipologia di giocata che ormai tutti conoscono dai tempi del Cesena, i cambi non sono all’altezza di una squadra che vuole vincere lo scudetto.
Insomma, tanti problemi da risolvere in breve tempo perché Lazio e Roma hanno una partita in meno e una rosa più competitiva. Senza contare che siamo a un passo dall’inizio del mercato e qualche rinforzo servirebbe come il pane…
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