Altra salvezza tranquilla per il Chievo, che ogni anno ribalta i pronostici che lo vedono fra i papabili per la retrocessione. C’è qualcosa di magico nell’ambiente clivense, capace sempre di stupire. L’anno prossimo si prospetta un derby mille e una notte contro l’Hellas, tornato in Serie A all’ultima giornata.
TOP: INGLESE, BIRSA, CASTRO
Altro che veronese, a Verona si parla Inglese. Il giovane attaccante italiano è esploso in tutto il suo splendore e i suoi movimenti ricordano, con le dovute precauzioni, quelli di Vieri. Destro e sinistro, testa, visione di gioco. Inglese è sulla strada per diventare uno dei più forti attaccanti del nostro campionato. Stagione molto positiva anche per Birsa, che non ha perso il piede e neanche il vizio di segnare su punizione. Dispensatore di assist, geometra del centrocampo e perno di ogni manovra: senza di lui, il Chievo è senza luce. Meno brillante ma comunque positiva la stagione di Lucas Castro, che ha segnato un po’ meno dell’anno scorso ma ha creato il solito scompiglio sulla fascia.
FLOP: GAKPÈ, RADOVANOVIC, DAINELLI
Arrivato a gennaio dal Genoa, il fantasma di Serge Gakpè si è impossessato fin da subito della panchina e non l’ha mai abbandonata. Ogni tanto fa una comparsa in campo, ma è solo un villeggiatura. Poco meglio Radovanovic, apparso spesso in debito di ossigeno e abbonato al cartellino giallo. Hetemaj ha giocato meglio. Tra i flop anche nonno Dainelli, che ormai non ha più l’età per rincorrere i funamboli che giocano in Serie A. Il chiodo è li, gli scarpini si possono appendere.
ALLENATORE: MARAN VOTO 8
Salvezza serena e rilassata, forse pure troppo. Esperienza da vendere.
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