La GP2 è una categoria in crisi, e non da poco tempo. Pensata come categoria propedeutica al passaggio nella massima categoria, doveva riservare il salto automatico al pilota campione nella stagione successiva. Mentre tutto ciò è stato pressochè rispettato nelle sette stagioni, con l’unica eccezione di Giorgio Pantano (campione nel 2008), la situazione è cambiata a partire dal 2012, guarda caso con un altro pilota italiano, Davide Valsecchi. Anche lo svizzero Leimer, vincitore l’anno dopo, non è approdato in Formula 1, mentre Palmer e Vandoorne, campioni rispettivamente nel 2014 e nel 2015, hanno affrontato (e affronteranno, nel caso del belga) la prima stagione completa dopo un anno di “purgatorio”, o come terzo pilota o in altre categorie. Quello che dovrebbe accadere anche a Pierre Gasly, vincitore lo scorso anno sul nostro Giovinazzi.
Come se non bastasse, nell’ultimo periodo si è diffusa la moda del salto diretto dalla Formula 3 Europe (Max Verstappen in primis, Lance Stroll quest’anno) o dalla GP3 (l’apripista fu Valtteri Bottas). Una situazione che rischia di portare, in poco tempo, al collasso della categoria. A lanciare il grido d’allarme è Svetlana Strelnikova, proprietaria del team Russian Time.
“Tanti piloti vogliono saltare la GP2 e provare ad arrivare in Formula 1 direttamente dalla GP3 o dalla Formula 3” – dice la manager russa a Motorsport.com – “Ciò chiaramente crea un problema di business per la nostra categoria. Non è chiaro quale sia la situazione attuale al momento. Se si può approdare in Formula 1 direttamente dall’asilo, che senso hanno tutte le altre categorie. Prima il sistema funzionava, mentre adesso si salta direttamente dalla Formula 3 saltando sia la GP2 che la Formula Renault 3.5, che stanno diventando troppo costose“.
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