La finale playoff conclusasi con la vittoria per 2-o del Frosinone sul Palermo rischia di non essere finita. Tante, infatti, sono le polemiche sollevate dalla società rosanero per le scelte dell’arbitro, il signor La Penna di Roma, che ha prima concesso e poi negato un penalty a Coronado e per l’atteggiamento di alcuni panchinari della squadra di casa, che nel finale hanno intralciato il gioco mandando in campo ben quattro palloni contemporaneamente.
Fanno inoltre discutere alcune dichiarazioni a caldo del tecnico ciociaro Longo, che ai microfoni di Sky si è espresso così: “se c’è un premio va dato al presidente Stirpe, che ha creato uno stadio e ha un bilancio a posto. In caso contrario sarebbe andata in A una squadra che non ha il bilancio in ordine“. Una dichiarazione del tutto fuori luogo che il presidente del Palermo Giammarva ha stigmatizzato chiaramente, sempre ai microfoni di Sky: “Abbiamo già presentato la riserva per l’omologazione del risultato, successivamente presenteremo ricorso. Ci ha sorpreso quanto detto da Longo visto che ha messo in dubbio i bilanci della società Palermo Calcio, bilanci che sono stati certificati anche da tribunali. Su questo farò un ragionamento personale anche per adire attraverso le vie legali. Longo? Il problema sta nell’aver detto qualcosa che va oltre lo sport. Chiarirci adesso? Non è un problema di aver litigato o meno, c’è un voler difendere e tutelare la società da certe aggressioni verbali“. Sempre Giammarva, inoltre, ha espresso riserve sul fatto che l’arbitro fosse di Roma.
Ancora più duro il patron Zamparini in una nota apparsa sul sito del club, nella quale parla addirittura di match illegale: “Abbiamo incaricato i nostri legali per fare ricorso, supportato da tutte le prove. L’arbitro penso abbia cambiato decisione sul rigore perché assediato ed intimidito da tutti i giocatori dell’avversario, a tal punto da non sanzionare chi ha dato una testata a Nestorovski proprio sotto ai suoi occhi. È stato un susseguirsi di cose che non hanno a che vedere con la legalità. È stato un incontro illegale, da quel momento l’arbitro ha perso la trebisonda. Faremo i passi necessari sperando che il tutto porti ad avere giustizia. Lo spettacolo che ieri ha dato il calcio italiano è stato indecoroso per il comportamento degli avversari che addirittura tiravano in campo i palloni per fermare le nostre azioni. Questo non è stato neanche rilevato o sanzionato dall’arbitro e dai suoi assistenti”.
Per quanto riguarda i quattro palloni mandati in campo nel corso dei minuti finali, c’è un precedente: nel 2015, durante un match del Campionato Primavera tra Bari e Latina, terminata 2-1 per i pugliesi, i piccoli raccattapalle della squadra vincitrice hanno ostacolato uno degli ultimi attacchi dei palermitani lanciando palloni in campo e il Giudice sportivo accolse il ricorso dei pontini dando loro la vittoria a tavolino. Inoltre, c’è anche il fattore invasione di campo: ad un minuto dal termine e subito dopo il secondo gol, i tifosi hanno invaso il terreno di gioco costringendo l’arbitro a fischiare la fine.
Questi fattori sembrerebbero portare acqua al mulino rosanero, ma a quanto pare, in base ad alcuni fonti, l’unica sanzione che verrà comminata ai locali sarà una multa per comportamento antisportivo.
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