Questa volta è stato graziato. I commissari hanno deciso di non punire Lewis Hamilton per quanto accaduto nel corso del Q3 del Gran Premio di Silverstone.  Il pilota inglese era stato messo sotto investigazione per aver bloccato la Haas di Romain Grosjean, nel momento in cui il pilota transalpino stava facendo il suo giro migliore.

Hamilton, in quel frangente, stava invece facendo riscaldare le gomme. I giudici di gara, che hanno esaminato i video e le telemetrie fornite dalle rispettive squadre, avrebbe deliberato che il pilota britannico, con il suo gesto, potrebbe aver influenzato la prestazione di Grosjean nella curva 16.

Lewis Hamilton festeggia la recentissima vittoria di Montreal con la Union Jack in mano (foto da: blogstartsports.com.br)

Nonostante questo, però, il rallentamento di Hamilton non sarebbe stato, secondo i giudici, tale da compromettere in maniera decisiva la qualifica del pilota francese della Haas. In questo modo, il pilota della Mercedez potrà partire davanti a tutti nel circuito di casa, davanti al suo pubblico.

“Ho visto che Romain stava arrivando e proprio per evitare di creare problemi ho accelerato per togliermi di torno”. Hamilton, secondo quanto riportato da it.motosposrt.com, ha voluto ribadire che non voleva di certo bloccare Grosjean. Scusandosi per quanto successo, il pilota inglese ha detto che gli parlerà personalmente.

GROSJEAN ALL’ATTACCO – “Sono sorpreso dalle parole, perchè dicono che il pilota dietro non ha avuto un impedimento. Se perdere tre o quattro decimi non un impedimento…” Queste le parole di Grosjean nel post qualifiche, alla notizia che i giudici non hanno penalizzato Hamilton.

Il francese è andato giù pesante con le parole, sostenendo che le cose sarebbero andate diversamente se ad essere rallentato fosse stato un altro pilota. Il fatto che Hamilton si coinvolto nella vittoria per il mondiale, i giudici hanno preferito usare con lui un metro di giudizio diverso.

Romain Grosjean, Haas (foto da: sidepodcast.com)

“Ho avuto cinque posizioni di penalità in Cina perchè ero stato troppo veloce con una doppia bandiera gialla“, così ha proseguito Grosjean che ha concluso dicendo che anche i piloti che non lottano per il titoli vanno trattati con lo stesso metro di giudizio con cui vengono trattati quelli che invece lottano per l’iride.