Era stato uno dei più positivi durante i test invernali, tanto che molti addetti ai lavori lo avevano indicato come una delle possibili sorprese della stagione. Invece, dopo sole tre gare Kimi Raikkonen ha ottenuto come miglior posto un misero quinto posto in Malesia. Tornato nel circus dopo i due anni di esilio volontario nel mondiale rally, il finlandese della Lotus sembra non aver ancora trovato il feeling con la sua monoposto negli appuntamenti che contano, anche se c’è da dire che, fino a che le gomme lo hanno sostenuto, l’ex ferrarista ha lottato addirittura per il podio.
A un paio di giorni dal GP del Bahrain, quarta prova del mondiale 2012, il biondo finnico ha voluto chiarire la sua situazione. A differenza di quanto ci si potesse aspettare, Iceman è apparso molto fiducioso in vista della corsa nell’emirato, parlando apertamente di buone chance per il podio a Sakhir. “Un podio dovrebbe essere possibile e penso che lo era in tutte le gare disputate fin qui. Non sappiamo con esattezza quant’è buona la vettura, ma non ci attendiamo problemi”. Tornando sulla delusione di Shanghai, Raikkonen commenta: “eravamo molto vicini dal finire sul podio. Non ci siamo. Queste sono le corse”.
Anche Fernando Alonso ha parlato del prossimo impegno in Bahrain. Lo spagnolo, ancora deluso dall’anonima prestazione cinese, ammette che anche nel prossimo week end ci sarà da soffrire in casa Ferrari: “so perfettamente che ci aspetta un altro weekend difficile a Sakhir e non potrebbe essere altrimenti, sia per le caratteristiche del circuito sia perché la vettura sarà la stessa che abbiamo avuto a Shanghai. Il campionato è apertissimo e sono in tante le squadre che possono aspirare alla vittoria ma è chiaro che noi dobbiamo fare un salto in avanti in termini di competitività se voglio aspirare a lottare per il successo finale”.
Intanto, Bernie Ecclestone mette in dubbio lo svolgimento del GP che dovrà svolgersi a New York. Inizialmente previsto per il 2013, i ritardi nei lavori di costruzione del nuovo circuito, che si svilupperà lungo l’argine del fiume Hudson, dovrebbero far slittare di almeno un anno la prima edizione della corsa a stelle e strisce. Al momento, sul suolo statunitense resta il Gp di Austin, in Texas, come prova per la Formula 1 americana.
Michele Pannozzo
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