E’ un Sebastian Vettel senza freni quello che vince la seconda edizione del GP d’India, quartultima prova del mondiale 2012 di Formula 1. Con l’affermazione del Buddh International Circuit, il tedesco bicampione del mondo ha chiuso un filotto di quattro vittorie su quattro nelle ultime gare asiatiche della stagione, aumentando il proprio vantaggio in classifica generale. Niente è perduto, tuttavia, per un Alonso che sull’asfalto indiano ha dimostrato ancora una volta di essere tra i migliori piloti dell’intero circus, limitando i danni e ottenendo un secondo posto difficile da pronosticare dopo le qualifiche ufficiali. Ecco le pagelle del GP d’India 2012.
LE PAGELLE
Alonso, voto 9,5: una gara da far studiare negli autodromi di tutto il mondo. Nella rimonta e nel secondo posto finale dell’asturiano c’è un mix di bravura, talento, aggressività, coraggio; la sua Ferrari è ancora al di sotto del bolide guidato da Vettel, ma la Rossa numero 5 c’è, pronta a dar battaglia nelle ultime tre gare, approfittando magari di un qualsiasi errore dell’avversario.
Vettel, voto 9: non gli è riuscito per poco l’ennesimo grand Chelem (pole, vittoria, giro veloce e gara in testa, n.d.r.) della carriera, ma il tedesco ha vinto con merito un gran premio iniziato con autorità e concluso alla grande. Singapore, Giappone, Corea e India, alle quali siaggiunge la vittoria in Bahrain di inzio anno: è lui il nuovo re dell’Asia; calcolando che tra una settimana si corre ad Abu Dhabi, ancora continente asiatico…
Massa, voto 5: rieccolo in versione “Chi l’ha visto”. Il brasiliano parte sesto in griglia e taglia la bandiera a scacchi in gara al medesimo posto, il massimo della regolarità, insomma. Se non altro ci si aspettava qualcosa in più dopo le belle ultime prestazioni, con annesso secndo posto coreano, ma, soprattutto, dopo la gioia per il rinnovo di contratto annuale con la Ferrari; invece il pilota di San Paolo è tornato nell’anonimato più totale, lottando per posizioni poco edificanti.
Schumacher, voto 4: l’ennesimo week end da bollino nero per colui che nella vita precedente, automobilisticamente parlando, è stato il più forte di tutti i tempi. Certo, il contatto con Vergne ad inizio gara ne ha pregiudicatola prestazione, ciò non toglie niente ad una prova imbarazzante del tedesco e della Mercedes, confermata anche dall’insipido undicesimo posto del compagno Rosberg. Mancano sole tre gare al ritiro: forza Schumi, tieni duro.
Michele Pannozzo
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