La trasferta asiatica ha affossato i sogni di gloria di Sebastian Vettel e della Ferrari. Con soli 12 punti conquistati tra Singapore, Sepang e Suzuka, Lewis Hamilton ha spiccato definitivamente il volo in classifica, portando a casa al contrario 68 punti, allungando a +59 in classifica. Il finale di stagione, tra proclami dettati solo dall’aritmetica e voglia di riscatto, vedrà il Cavallino Rampante teso a chiudere nel miglior modo possibile, in modo da prepararsi al meglio per il 2018.
Il pilota tedesco si è raccontato in una lunga intervista, rilasciata in esclusiva a Motorsport.com. Noi ci soffermiamo sull’aspetto più strettamente sportivo della stessa. Secondo Sebastian, la Ferrari è migliorata così tanto pur avendo cambiato poco, in sostanza, rispetto al 2016: “Siamo bene o male gli stessi. Lo scorso anno abbiamo sofferto, ma abbiamo imboccato la strada giusta, come visto in questo 2017” – ha spiegato Vettel – “Abbiamo colto l’opportunità arrivata grazie al nuovo regolamento tecnico, che ha consentito di partorire delle monoposto completamente nuove. Ma vogliamo vincere di più“.
“E’ chiaro che c’è ancora molto da fare, ma i cambiamenti devono esserci nei dettagli. Tutto funziona molto meglio anche con le stesse persone che c’erano prima. Penso che il potenziale sia già in Ferrari, c’è la gente giusta, c’è il talento che serve. Sta a noi, tutti noi, lavorare al meglio insieme e concretizzare ciò che vogliamo ottenere” – prosegue il nativo di Heppenheim – “Su questo 2017, sono convinto che siamo riusciti a dimostrare tanto, che abbiamo imboccato la strada corretta. Ora si parla di fortuna o sfortuna. Non credo nella fortuna, intendo in generale, come principio, ma abbiamo visto delle cose non andare nelle direzione in cui speravamo, con tanti problemi nelle ultime gare. Ma è dura concludere una stagione tanto lunga senza inconvenienti. Comunque, alla fine, è una ruota che gira, e quello che è successo a noi può succedere agli altri. Fa parte delle corse“.
A Sebastian viene quindi chiesto quando si sia sentito peggio, se dopo Baku o dopo Singapore. “Baku, perchè lì sentivo di aver deluso la squadra” – spiega il ferrarista – “Abbiamo perso una potenziale vittoria per un mio errore, mentre se ripenso a quanto accaduto a Singapore credo che sia stato un episodio di gara. E’ stata una circostanza sfortunata, nulla più. Ho visto molti incidenti in partenza prima di Singapore e credo che ne vedremo anche in futuro, e se ti capita di essere coinvolto c’è poco che puoi fare“.
Infine, parlando del presidente Marchionne, Vettel nega che le sue esternazioni costituiscano una fonte di pressione esagerata. “Spesso quanto dice viene riportato in modo troppo duro. Lui è uno che parla in modo diretto e ha ragione. C’è sempre una motivazione precisa dietro ciò che dice, ma spesso sinceramente ci sono persone che fanno troppo rumore” – afferma Seb – “Quello che dice al team dice ai giornalisti. E invece ogni volta viene riportata come uno scoop. Noi non facciamo più molto caso a quello che viene da fuori. Il Presidente ha un legame molto forte con tutti noi, è coinvolto nell’attività della squadra. Quando valuta il nostro lavoro sa cosa è giusto e cosa no, e vuole che la Ferrari vinca come lo vogliamo tutti noi“.
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