Nella giornata di ieri, la Federazione Internazionale e Liberty Media hanno presentato la loro proposta in vista del cambio regolamentare sui propulsori che si verificherà nel 2021, allo scadere dell’attuale Patto della Concordia (clicca qui). Per ora, però, tre costruttori su quattro si oppongono fermamente. Parliamo di Mercedes, Ferrari e Renault, mentre per ora Honda si mantiene in disparte.
Mentre in Ferrari si sottolinea che è inutile mettersi a discutere su semplici idee, visto che il vero terreno di discussione sarà lo Strategy Group che si riunirà il 7 novembre, Toto Wolff parla ad Auto, Moto und Sport. “Il concetto delle power unit propone motori totalmente diversi, con il risultato che dovremo lavorare su due motori contemporaneamente tra il 2018 e il 2020” – dice il manager austriaco – “Più che altro è il progetto di federazione e promoter, con una visione diversa da quella dei Costruttori. Sarà importante definire insieme quale Formula 1 vorremo nel 2021, senza limitarci solo al tema del motore. Diciamo che è il punto di partenza per un dialogo piuttosto che un qualcosa che noi abbiamo accettato. Certe cose sono positive, altre assolutamente no“.
Al contrario, la Red Bull vede di buon occhio questa proposta, come fa capire chiaramente Helmut Marko: “Un propulsore di quel tipo potrebbe essere davvero positivo per noi. Quello che ci servirebbe, in pratica“. La Honda, come detto, si mantiene in disparte, evidentemente nella prospettiva di poter fornire dopo la Toro Rosso anche la Red Bull.
Intanto, ha detto la sua anche Andy Palmer, AD di Aston Martin: “Aston Martin ha partecipato alla recente riunione a Parigi ed è stata profondamente coinvolta, attraverso le sue osservazioni riguardo le potenziali soluzioni proposte. Per fare sì che possano essere coinvolti altri produttori di motori la chiave sarà legata al controllo dei costi di sviluppo di questi“.
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