F1 a Sepang? Il nuovo CEO del circuito riapre le porte

LA F1 potrebbe tornare a Sepang. Ad aprire questa possibilità ci ha pensato il nuovo CEO del circuito malese, il quale si domostra allettato dall’idea.

Button raggiungeva il posio a Sepang nel 2011. Fonte: Sepang Official Twitter

Il circuito di Sepang potrebbe tornare ad ospitare nuovamente la F1. Questa ipotesi è stata messa in gioco dal nuovo presidente del circuito malese, il quale ha dichiarato che gli piacerebbe rendersi utile per riaprire la stagione 2020 del Circus. L’emergenza del Coronavirus ha infatti causato grossi problemi agli enti organizzatori dellea F1. Il primo passo è stato proteggere la salute di fans e addetti ai lavori fermando tutto, per la pandemia. Il secondo sarebbe procedere alla definizione di un calendario definitivo per poi arrivare al terzo step, ovvero correre.

CEO Sepang: “F1, la Malesia ti aspetta”

Il connubio fra la città malese e la Formula 1 affonda le sue radici nella storia dello sport, traendo nutrimento dal 1999, anno in cui Eddie Irvine vinse il Gran Premio su Michael Schumacher. Le edizioni a Sepang poi sono andate avanti fino all’ultimo appuntamento del 2017, il quale fu vinto da Max Verstappen. Dopodichè, il circuito è lentamente scivolato via dal calendario di Formula 1 per poi provare a riapparire tre anni dopo.

Il nuovo CEO del circuito di Sepang Azhan Shafriman, infatti, ha riaperto le porte del suo circuito al Circus. “Al momento riportare la Formula 1 in Malesia non è una delle mie priorità– ha confessato il presidente del circuito- però se si dovesse presentare l’opportunità di farlo, accetterei al volo. Infatti, ci sono molti brand malesi che ne trarrebbero giovamento.”

L’investimento necessario

C’è un dettaglio che si frappone ad un ritorno della collaborazione fra la F1 ed il Circuito di Sepang: l‘investimento necessario.

Ospitare un Gran Premio di Formula 1, infatti, richiede un’ingente somma di denaro da investire per l’evento, anche per un circuito che non solo ha esperienza per farlo ma che ospita anche la MotoGP.

“Ospitare un Gran Premio non è certo economico– ha spiegato Shafriman – specialmente se si parla di farlo per diversi anni. L’inbestimento deve valere la pena sia per il governo che per i fans”.

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