Red Bull Racing e Renault a lavoro fianco a fianco, nello stabilimento della scuderia austriaca. Uno “scenario impensabile”, come lo definisce Horner.
Red Bull Racing e Renault a lavoro fianco a fianco, nello stabilimento della scuderia austriaca. Uno “scenario impensabile”, come lo definisce Horner.
Se prima del Covid-19 vi avessero detto che Red Bull avrebbe ospitato nella sua fabbrica la Renault ed avrebbero incominciato a lavorare insieme, cosa avreste detto?
Probabilmente, la reazione sarebbe stata la stessa di Christian Horner, il quale ha ammesso che “Project Pitlane” ha realizzato nella realtà una “situazione impensabile”. In effetti, come dargli torto? Vedere due team di Formula 1 al lavoro su un unico progetto, insieme, non è certo un prospetto che ci si trova davanti tutti i giorni.
Vi avevamo già parlato di “Project Pitlane”, l’iniziativa benefica nata da sette team di Formula 1 con sede nel Regno Unito per produrre mascherine, respitori ed altri ausili. Il team di Cyril Abiteboul e quello di Christian Horner sono stati messi insieme per ideare- e realizzare- delle soluzioni alternative. Così la Renault si è recata a Milton Keynes e i due team si sono messi all’opera per creare un prototipo di un letto di terapia intensiva ed un ventilatore.
“é incredibile quello che fai quando il tuo spirito competitivo vola fuori dalla finestra– afferma Horner- ecco che vedi i ragazzi della Renault, nelle divise del loro team, con i loro kit di lavoro nei nostri ambienti di gara e lavorare con i nostri ragazzi gomito a gomito.Uno scenario impensabile!”
Il boss della Red Bull racconta la singolare situazione che si è creata: “Vedi il consigliere tecnico della Renault Bob Bell lavorare al fianco di Rob Marshall ed uscirsene con soluzioni che lasciavano la fabbrica stupefatta.”
Il Circus va sempre avanti ad una velocità sfrenata e la pausa a cui ci ha costretto il Coronavirus ha dato occasione anche ai diretti interessati di vedere le cose da un’ottica diversa. “é la velocità con cui si lavora in Formula 1 a fare la differenza e quindi te ne devi uscire con delle trovate geniali di notte– racconta Horner- ma qui siamo insieme e abbiamo fatto qualcosa di incredibile. Avremmo creato una macchina in tre settimane e mezzo”
Alain Prost si mette nel fratttempo anche ad analizzare la situazione del pilota che la Red Bull e la sua scuderia hanno “in comune”: Daniel Ricciardo.
“Non penso proprio che Ricciardo tornerebbe alla Red Bull. Ormai è un capitolo chiuso”, afferma. Un capitolo che invece si aprirà a luglio sarà la settantesima edizione del Campionato Mondiale di Formula 1. Non vediamo l’ora che inizi.
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