
Sette team di F1 uniti contro il Coronavirus: è questo, in pratica, il “Project Pitlane”. Un progetto ambizioso e generoso che ha come obiettivo un fine ambizioso. Infatti, la metà che queste scuderie si pongono è quello di debellare il virus, mettendo a disposizione lavoro e fabbriche per aiutare un sistema sanitario in stato di bisogno.
“Project Pitlane”: il lato solidale della F1
Avevamo già presentato questo progetto ambizioso quando il solidazio è nato. Si tratta di sette scuderie di Formula 1 costrette a fermare il proprio lavoro. Invece di godersi la pausa forzata, però, i team hanno deciso di tenersi in movimento, offrendo la propria forza lavoro, le proprie strutture, i propri macchinari per servire la gente.
L’emergenza Coronavirus, infatti, ha messo in crisi il sistema sanitario mondiale. Purtroppo non solo questo virus può essere mortale ma è anche facilmente trasmissibile. L’enorme numero di contagiati ha bisogno di assistenza nello stesso momento, senza possibilità di suddividere le persone nel tempo ed è ovviamente difficile farlo contemporaneamente. Mettiamoci, inoltre, la prevenzione: come fornire a tutti la propria mascherina?
Le fabbriche di Formula 1 stanno sfruttando così il periodo di chiusura, provvedendo a creare dei sussidi che possano essere d’aiuto nella dura lotta contro il Covid-19.
Il Progetto ha riscosso successo, e gli ultimi aggiornamenti, infatti, riportano che le fabbriche hanno già ricevuto circa 20.000 ordini. La Mercedes, che è indubbiamente la più avanzata dal versante tecnologico, ha offerto il respiratore BlueSky, più avanzato degli altri.
In pochi giorni, fabbriche che prima costruivano pistoni di Formula 1 e turbo stanno producendo ad un ritmo forsennato più di 10.000 respiratori e sussidi respiratori per incarico dal governo inglese. é il caso di dire che una mano lava l’altra, e la generosità dei team team permetterà anche a loro di tornare presto in pista a renderci felici.
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