Su uno dei suoi circuiti preferiti in assoluto, Lewis Hamilton va a caccia e del riscatto e del leader del Mondiale, Sebastian Vettel, distante 25 lunghezze dopo sei gare. Il pilota britannico, però, non viene da un gran periodo, vittoria di Barcellona a parte, con le difficoltà palesatesi soprattutto nel Gran Premio di Russia e nell’ultima gara, a Monaco.
Raggiunto dai microfoni di Motorsport.com, Hamilton ha provato a spiegare il motivo di tante difficoltà, soprattutto riguardo la gestione degli pneumatici Pirelli. “A Sochi io e Valtteri avevamo diverse soluzioni di assetto. In un primo momento non sembravano molto diverse, ma con differenze che erano simili solo a delle piccole sfumature” – sottolinea il tre volta Campione del Mondo – “Ad esempio, la macchina sembrava stabile e bilanciata in ingresso curva, mentre era l’esatto contrario in fase di uscita. Io mi sono trovato con una monoposto molto instabile in fase di inserimento, per cui ho finito per guidare spigolando molto a metà curva. Ciò ha reso tutto più difficile“.
“Come se tutto ciò non bastasse, abbiamo patito il problema di portare nella giusta finestra di temperatura degli pneumatici ed utilizzarli al meglio” – continua Hamilton – “A Monaco non è stato facile trovare l’equilibrio meccanico e l’innesto della temperatura delle gomme grazie ai freni, per cui dovevamo fare più giri di preparazione per far funzionare le gomme. Al quarto giro gli pneumatici erano certamente più prestazionali rispetto al primo, ma le Ferrari potevano sfruttare il potenziale della gomma già al primo tentativo. Stiamo cercando di capire come si possa innescare la temperatura delle gomme più in fretta“.
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