Ha il volto distrutto Maurizio Arrivabene, quando si presenta davanti ai microfoni dei giornalisti per commentare questo amarissimo Gran Premio di Singapore. Con gli occhi arrossati e una delusione lampante, il team principal della Ferrari ha provato ad analizzare quello che è successo al via della gara di Marina Bay, lanciando quindi un messaggio forte e chiaro a squadra e tifosi, in vista dei restanti sei appuntamenti in calendario.
“Innanzitutto voglio dire che siamo molto dispiaciuti per i nostri tifosi” – sottolinea il manager bresciano – “Non è il risultato che ci saremmo aspettati, ma non è finita. E’ semplicemente più difficile ma non è finita. Tutti noi, sia in pista che a Maranello, abbiamo questo cavallino cucito sul cuore e promettiamo di lottare fino all’ultima gara e fino all’ultima curva del campionato“.
“Sebastian la pensa come noi. Sappiamo di avere una buona vettura a disposizione. Da parte di tutta la Ferrari, anche il reparto GT, c’è tutta l’intenzione di lavorare insieme e di andare avanti e lottare fino alla fine. Questo lo posso promettere ai tifosi”, ha proseguito Arrivabene.
Sull’incidente che ha coinvolto anche Verstappen e, in seconda battuta, Alonso, il team principal del Cavallino ha evitato di esprimersi a caldo: “… Non voglio fare alcuna dichiarazione sull’incidente. Così come non voglio commentare le parole di Verstappen“. Un atteggiamento giustificato anche dal fatto che, al momento dell’intervista, ancora non era arrivata la decisione del Collegio dei Commissari, che ha poi assolto tutti i protagonisti da responsabilità. Anche se Maurizio ha poi puntualizzato: “Ho trovato molto singolare che abbiano chiamato prima i nostri piloti e con un po’ di ritardo il pilota della Red Bull“.
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