L’incidente al via del Gran Premio di Singapore è stato l’episodio clou della gara di ieri. La carambola che ha coinvolto i vari Sebastian Vettel, Max Verstappen, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso ha dato il via, sin dai minuti immediatamente successivi, ad una ridda di reazioni delle quali ancora non si vede, chiaramente, la fine. Nel post gara, anche Lewis Hamilton, interpellato in proposito, ha detto la sua, scagionando il pilota tedesco della Ferrari, da più parti (a mio parere) ingiustamente additato come il principale responsabile.
“Spesso, quando parti dalla pole non riesci a vedere negli specchietti retrovisori il pilota che parte in seconda posizione. Quello tra le Ferrari e Verstappen è stato uno sfortunato incidente di gara” – esordisce il pilota inglese, vincitore della 60.esima gara ieri – “Di solito, chi parte secondo e fa una buona partenza tanto quanto la tua è nella tua zona cieca ed è difficile sapere dove si trova. Dunque il tuo primo pensiero è quello di coprire la pista in modo tale da non permettere a chi sta dietro di superarti. Ed è proprio quello che ha fatto Vettel“.
“Quando lo fai, all’improvviso appare nei tuoi specchietti retrovisori e puoi provare a capire dove si trova, ma a volte lo fai e ti rendi conto che sei talmente davanti da non aver bisogno di farlo” – ha proseguito Lewis – “Non saprei se Sebastian ha pensato di essere davanti abbastanza o meno. Io mi sono concentrato solo sull’allontanarmi quanto più possibile da Daniel Ricciardo. Ho visto Kimi, tenendo d’occhio quello che accadeva solo dal lato sinistro della mia monoposto. Sapevo di dover fare in modo di evitare pericoli alla prima curva“.
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