Helmut Marko, intervistato da Auto, Motor und Sport, ha ripercorso queste prime tre stagioni dell’epoca ibrida, che in non poche occasioni ha presentato momenti di seria difficoltà per il team di Milton Keynes. In particolare nel 2014 e alla fine dello scorso anno, quando la scuderia fu costretta a tornare dalla Renault pur di avere una power unit con cui correre in questo 2016.
“Il 2014 è stato si difficile, ma il 2015 è stato ancora peggio” – dice l’austriaco – “Per tutto il team è stato fondamentale restare uniti e tenere la concentrazione al massimo. La nostra rinascita, ne sono convinto, dipenda molto da questo. Poi, non dimentichiamolo, dobbiamo ringraziare Dio che la Renault ci ha messo a disposizione, in questo 2016, un motore affidabile, competitivo e più potente“.
“Con l’arrivo di Max e del primo step di aggiornamenti abbiamo fatto un’ulteriore salto di qualità” – continua il braccio destro di Mateschitz – “Da quel momento in poi, la parola d’ordine in casa nostra è stata quella di arrivare secondi. Nonostante il fatto che, all’epoca, eravamo ben dietro la Ferrari. La lotta con la Scuderia, inoltre, ci ha portati sempre più vicino alla Mercedes“.
In conclusione, Marko si focalizza proprio con il testa a testa col Cavallino: “Credo che siamo stati molto costanti. Non abbiamo avuto sempre la loro stessa velocità, ma siamo stati migliori come affidabilità e strategie. Abbiamo commesso meno errori di loro“.
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