Questa settimana si corre nel Tempio della Velocità, poichè ci sarà il GP d’Italia e noi vi informeremo su dove potrete vederlo. Anche l’Autodromo di Monza, come ogni altro circuito, quest’anno sarà animato esclusivamente dal ruggito dei motori. L’evento, infatti, sarà a porte chiuse, senza il consueto bagno di folla.

L’Autodromo Nazionale di Monza (o “ENI Circuit” per motivi di sponsor) è uno degli autodromo più antichi del mondo, il terzo circuito permanente più antico per la precisiione, dopo Brooklands, non più in uso ed Indianapolis. Qui si corre dal 1950 ogni anno, eccetto il 1980 in cui si corse ad Imola e quindi è insieme a Silverstone uno dei luoghi più intrisi di storia del motorsport.
Quest’anno, però, sarà per la prima volta una gara sola, senza il pubblico che affluisce copiosamente. C’è un altro motivo per cui probabilmente Monza sarà ricordato con tristezza dagli italiani. La Ferrari infatti, a dispetto del “non chiamatela crisi” di Binotto, è sprofondata in un dirupo quasi privo di speranza. L’impressione è che ormai la SF1000 sia stata assolutamente abbandonata, senza rispetto per le ambizioni di un giovane come Leclerc che vuole confermare la vittoria dell’anno scorso nè per un pilota di classe come Sebastian Vettel, innamorato non corrisposto della Ferrari che vorrebbe così salutare la scuderia del Cavallino Rampante con un’ottima prestazione.
A Monza, infatti, ci si aspetta l’ennesimo trionfo dell’inarrestabile Lewis Hamilton e della Mercedes, mentre Verstappen con la sua Red Bull lotta con le unghie e con i denti per poter mantenere salda quella seconda posizione del Mondiale Piloti.
F1, GP d’Italia 2020: Il Circuito di Monza

Nome: Autodromo Nazionale di Monza (ENI circuit)
Località: Monza
Lunghezza: 5.793 m
Curve: 11
Record: Ufficiale, 1’21″046 Rubens Barrichello su Ferrari F2004. Ufficioso (non valido perchè ottenuto in qualifica)1’19″119 Kimi Raikkonen nel 2018

L’Autodromo di Monza è situato all’interno del Parco Reale della città ed è uno dei più antichi, in quanto è stato costruito nel 1922 in soli 110 giorni. Durante il periodo della crescita economica a seguito della fine della Prima Guerra Mondiale, l’Italia si ritrova ad affrontare un paradosso: le sue auto sono famose nel mondo ma è sprovvista di impianti adeguati. Ecco la nascita di questo circuito composto da due anelli, uno per tets stradali e l’altro di corse, comunicanti grazie alla partenza e quindi utilizzabili anche contemporaneamente.

La struttura era famosa per l’alta velocità raggiungibile, infatti ci sono stati 13 incidenti mortali di piloti (11 automobilisti e due motociclisti) più gli spettatori. Tuttavia, nonostante i diversi tentativi di modificarne l’assetto e aumentarne la sicurezza il circuito non perde un briciolo del suo fascino. Nel 1938 ad esempio viene realizzata la Parabolica, una curva a 180 gradi davvero impressionante, che resiste quasi fino ai giorni nostri. Il circuito è sicuramente uno dei più resilienti della storia, dato che è sopravvissuto alla Secinda Guerra Mondiale, alle varie ristrutturazioni, a 69 edizioni ed ora anche alla pandemia.
Per affrontarlo, tuttavia, ci vuole coraggio. Innanzitutto, dopo le modifiche a Silverstone nel 1991 è il circuito più veloce in calendario. Il pilota deve avere una macchina scarica dal punto di vista aerodinamico proprio per la velocità richiesta, che si aggira intorno ai 350-360 km/h ed avere un’ottima abilità in frenata, date le strette curve che costringono ad un bloccaggio fino a 70 km/h .
GP d’Italia 2020: dove vederlo
Questa volta sia la gara che le qualifiche saranno trasmesse in chiaro ed in diretta sia su Sky Sport che su TV8.
Venerdì 4 settembre
Libere 1: 11:00-12:30
Libere 2: 15:00-16:30
Sabato 5 settembre
Libere 3: 12:00-13:00
Qualifiche: 15:00-16:00
Domenica 6 settembre
Gara: 15:10
Redazione
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