F1 GP Giappone 2016 Analisi Gara – Rosberg ringrazia e va in fuga. Pasticcio Ferrari

F1 GP Giappone 2016 Analisi Gara – Rosberg vince e scappa via in classifica, con Hamilton 3°, dietro anche a Verstappen. La strategia condanna Vettel al 4° posto 

Nella domenica che consegna alla Mercedes uno scontato terzo titolo Costruttori consecutivo, Nico Rosberg compie un balzo, chissà se decisivo, verso il Mondiale. Il pilota tedesco, grazie alla quarta vittoria consecutiva (9° in stagione) e all’involontario aiuto di Hamilton, eliminatosi dalla contesa con una partenza alla moviola, porta il suo margine sull’inglese a 33 punti. In mezzo alle due Mercedes giunge un bravo Max Verstappen, in zona podio per tutta la gara ed abile (e furbo) a rintuzzare l’assalto di Lewis nelle ultimissime fasi di gara. Sul punto, dopo la ramanzina iniziale di Whiting e Pirro, la FIA ha dato notizia di un reclamo da parte della Mercedes, che ha considerato la difesa di Max pericolosa e contro il regolamento. (Si dice) Su pressione di Hamilton, la scuderia anglo-tedesca ha poi ritirato lo stesso. Grossa delusione, ancora una volta, per le Ferrari, che pagano una strategia altamente discutibile con Vettel (4°), e la sostituzione del cambio prima del via con Raikkonen (5°). Alle spalle di un Ricciardo in giornata no (6°), la Force India allunga sulla Williams nel duello per il quarto posto Costruttori.

I festeggiamenti della Mercedes per il tris nel Campionato Costruttori (foto da: gazzetta.it)

I festeggiamenti della Mercedes per il tris nel Campionato Costruttori (foto da: gazzetta.it)

 

 

Mercedes, Rosberg intravede il traguardo. Hamilton, che errore! 

E chi lo ferma più adesso a Nico? Il tedesco concretizza alla grandissima un weekend che lo ha visto primeggiare sin dalla PL1, sfruttando a dovere il regalo di Hamilton e controllando gara ed avversari fino alla bandiera scacchi. I numeri del pilota Mercedes sono emblematici del suo eccezionale stato di forma, soprattutto psicologico: 4° vittoria di fila dalla fine della pausa estiva, 9° stagionale, 23° in carriera (come Nelson Piquet), 15° partendo dalla pole (come Jim Clark), 17° circuito diverso nel quale riesce a mettere il suo sigillo (come Ayrton Senna). Prendendo come spunto quest’ultima statistica, possiamo notare come le ultime quattro vittorie siano tutte giunte su piste che non avevano mai visto Nico vincitore. Un pilota sempre più maturo, concreto e veloce, a detta di Lauda ormai al livello di Lewis. In ottica iridata, questa vittoria è una gran mazzata, visto che permette a Rosberg di issarsi a 313 punti, +33 su un Hamilton che dovrà sperare, d’ora in avanti, anche negli aiuti di altri piloti e/o della sorte, visto che, anche in caso di suoi quattro successi, al tedesco basterebbero tre 2° ed un 3° posto per laurearsi campione.

La gioia di Rosberg, dopo la sua prima vittoria a Suzuka (foto da: lance.com.br)

La gioia di Rosberg, dopo la sua prima vittoria a Suzuka (foto da: lance.com.br)

 

Proprio Hamilton ha commesso un errore da penna blu, sintomo di come stia patendo il momento eccezionale del compagno-rivale. La sua partenza al rallenty ha indirizzato da subito la gara, oltre a farlo trovare invischiato nel gruppo, 8° alla fine del primo giro. Dal secondo stint in poi, Lewis è riuscito a scuotersi e, tra sorpassi, ritmo ed errori degli avversari (vedi Ferrari), è risalito fino a tallonare Verstappen. Quando una doppietta sembrava alla portata, però, Max ha fatto le spalle larghe, costringendo Lewis ad andare nella via di fuga per non tamponarlo. Il 3° posto finale (amaro 100° podio) rappresenta il più tipico dei bicchieri mezzi vuoti. Attenzione, però, a dare l’inglese per “morto”. Nico ha ragione quando predica calma, sottolineando come Hamilton non si arrenderà fino a che la matematica non lo condannerà.

 

F1 GP Giappone 2016: la partenza di Hamilton

https://youtu.be/FdzRhs4a5bA

 

 

Red Bull, Verstappen come un veterano. Ricciardo non pervenuto 

Suzuka double-face per la scuderia di Mateschitz. Reduce dalla straordinaria (e fortunosa) doppietta di Sepang, i Tori si aspettavano di contendere la vittoria alla Mercedes qui in Giappone, su una pista considerata favorevole alla RB12. Le qualifiche, invece, hanno mostrato una Red Bull dietro anche alle Ferrari. In loro soccorso sono arrivate le penalizzazioni che hanno colpito i ferraristi, permettendo a Verstappen e Ricciardo di partire alle spalle delle W07. Ma solo l’olandese volante sfrutta la situazione, ritrovandosi alle spalle di Nico dopo il via e, grazie alla prontezza del muretto Red Bull nel richiamarlo per il secondo cambio gomme al momento giusto, riesce a conservare una seconda posizione che gli vale il 6° podio in carriera. Sull’investigazione nel post gara, in seguito anche al reclamo Mercedes, credo stavolta si possa lasciar correre, anche perché il nostro ne ha combinate di peggiori (con Kimi a Budapest ad esempio, senza dimenticare Spa). Pur concordando, però, sul fatto che cambiare traiettoria con le monoposto già in frenata possa essere pericoloso. Su Ricciardo, dopo la sbornia malese, l’italo-australiano è tornato sulla terra. Sorpreso da Hamilton in partenza, Daniel cede prima a Perez poi a Vettel, in uno dei due sorpassi copertina di oggi; dopo metà gara passata a remare ai margini della top-5, subisce l’undercut da parte di Kimi, chiudendo con uno scialbo 6° posto.

Max Verstappen davanti a Lewis Hamilton, nei giri finali del GP del Giappone 2016 (foto da: f1fanatic.co.uk)

Max Verstappen davanti a Lewis Hamilton, nei giri finali del GP del Giappone 2016 (foto da: f1fanatic.co.uk)

 

 

Ferrari, che harakiri del muretto. Seb e Kimi ancora giù dal podio 

Rimpianti, tanti, tanti rimpianti. Si può racchiudere in queste parole il senso del weekend nipponico della Ferrari, partito senza pretese (e anzi con presagi di sventura certa) e poi giratosi inaspettatamente al bello con l’ottima prova delle qualifiche, con un Kimi super in 3° posizione e un Vettel 4°, entrambi avanti alle Red Bull. Alla penalità già preventivata di Sebastian dopo l’errore in Malesia, però, si è aggiunta la beffa della decisione di sostituire il cambio sulla Rossa #7 (sulla quale torneremo fra poco). Una domenica che poteva finalmente dare grosse soddisfazioni si trasforma nella solita, difficile scalata. Eppure, i piloti ce l’hanno messa tutta, sin dai primi metri. Vettel (autore del giro record), scavalcati Hamilton e Hulkenberg, si produce in un fantastico sorpasso ai danni di Ricciardo all’esterno della 130R, replicando la manovra, stavolta in curva 1, su Perez, in avvio di 3° giro. A questo punto, il tedesco prova a ricucire su Verstappen, riuscendoci davvero in prossimità di metà gara, con una Ferrari competitiva sulle Hard. Qui, però, si consuma lo svarione degli strateghi di Maranello. Mentre Max pitta al giro 29, anche per evitare un folto gruppo di piloti da doppiare e con Vettel arrivatogli ormai a poco più di un secondo, in Ferrari decidono di allungare oltremodo lo stint. Seb per cinque giri è anche al comando, ma è già condannato: dopo il secondo cambio-gomme (giro 34), torna in pista anche alle spalle di Hamilton. Il ferrarista prova a sfruttare le Soft nuove, ma non ce n’è, anche perché perdono subito in prestazione, spingendolo ad accontentarsi, giocoforza, del 4° posto.

Le due Ferrari di Raikkonen e Vettel l'una di fianco all'altra in curva 1, al momento del via della gara di oggi (foto da: f1fanatic.co.uk)

Le due Ferrari di Raikkonen e Vettel l’una di fianco all’altra in curva 1, al momento del via della gara di oggi (foto da: f1fanatic.co.uk)

 

 

Kimi, da parte sua, risale con un po’ più difficoltà. Sbarazzatosi di Hulkenberg al giro 6, il traffico dopo la prima sosta gli costa il sorpasso da parte di Hamilton. Alla 14° tornata, però, il finnico si esibisce in uno stupendo sorpasso doppio alla staccata di curva 1, superando in un sol colpo Perez e Palmer. A questo punto, però, possiamo dire che la gara di Raikkonen finisce qui. Troppo lontano dai primi, l’unico obiettivo fattibile è superare Ricciardo; cosa che avviene puntualmente con la strategia. Il 5° posto finale, viste le premesse, è davvero una delusione. Tornando alla scelta del team di sostituire il cambio della monoposto di Kimi, nel mio piccolo, detto con sincerità, avrei agito diversamente. Premettendo di non poter conoscere, per forza di cose, l’effettivo stato di un elemento, la scatola del cambio, che ha creato svariati problemi alle Rosse quest’anno, avrei scelto la strada del rischio. Con ormai più nulla da perdere in entrambe le classifiche (ragionando secondo logica), perché non lasciarlo nella posizione in griglia che con tanta bravura si era procurato al sabato? La differenza tra uno zero e i 10 punti che poi Kimi ha portato a casa, a mio modo di vedere, non c’è. D’altronde, nei controlli post qualifiche, il cambio era stato giudicato a posto; altrimenti sarebbe stato sostituito subito. E intanto, mentre la Red Bull allunga a +50 nei Costruttori (385 a 335), e Ricciardo ha ormai preso il volo nella corsa al podio (212 a 170), Vettel viene raggiunto da Verstappen (165 per entrambi). Senza contare che, nelle ultime 8 uscite, è arrivato UN solo podio, il 3° posto di Seb a Monza. 

 

Gli altri #1: la Force India prova l’allungo sulla Williams 

Fine settimana certamente positivo per la Force India, che porta sia Perez (7°) che Hulkenberg (8°) in zona punti, ampliando il margine in classifica Costruttori sulla Williams a +10 (134 a 124). Il messicano, scattato dalla 5° piazzola, si è ritrovato 3°, prima di cedere il passo a Vettel. Dopo la prima serie di soste e un paio di sorpassi decisi ai danni delle Williams, Checo ha occupato la 7° posizione in pianta stabile fino all’arrivo. Sviluppo di gara molto simile anche per Hulkenberg, arrivato 8° e quasi in scia al team-mate. Non riesce a trovare il bandolo della matassa la Williams, che a Suzuka chiude la zona punti con Massa 9° e Bottas 10°. Un gran premio, quello del team di Didcot, caratterizzato da una scontata quanto quasi “disperata” strategia ad una sosta, portando al limite massimo le Medium, per poi passare alle Hard. Una strategia che ha fruttato 3 miseri punticini. Decisamente poco per un team che aveva cominciato l’anno con velleità di rivaleggiare con Red Bull e Ferrari per il podio.

Buon 7° posto per Sergio Perez, in foto davanti a Vettel e a Ricciardo nelle prime fasi di gara a Suzuka (foto da: sopitas.com)

Buon 7° posto per Sergio Perez, in foto davanti a Vettel e a Ricciardo nelle prime fasi di gara a Suzuka (foto da: sopitas.com)

 

 

Gli altri #2: Haas con un pugno di mosche. McLaren lenta e deludente. Nessun punto per la Toro Rosso 

Un’altra squadra che ha deluso le aspettative create dalle qualifiche è stata certamente la Haas, che aveva portato per la prima volta in Q3 entrambi i piloti. Dopo un primo stint entro i limiti della zona punti, i guai sono cominciati dopo la prima sosta. Gutierrez (20° al traguardo) si è girato alla Casio Triangle nel tentativo di attaccare Sainz, compromettendo la sua gara. Grosjean (11°), invece, è stato scavalcato dalle Williams, pur giungendo, ultimo dei non doppiati, alle calcagna di Bottas. Molto male la McLaren, nonostante l’upgrade di motore portato dalla Honda. Alonso (16°), che stavolta non ha guadagnato posizioni al via, è stato il primo a rientrare ai box, una mossa che, alla lunga, si è rivelata letale sul fronte del consumo gomme. Gara da dimenticare anche per Button (18°), che ha definito la sua domenica semplicemente “orribile“. Anonime anche le Toro Rosso: dopo una buona partenza, il deficit di potenza della PU Ferrari 2015 si è fatto sentire tanto, non permettendo a Kvyat e Sainz di andare oltre la 13° e la 17° posizione.

Nella gara di casa della Honda, prestazione da cancellare per la McLaren, con Alonso 16° e Button 18° (foto da: lance.com.br)

Nella gara di casa della Honda, prestazione da cancellare per la McLaren, con Alonso 16° e Button 18° (foto da: lance.com.br)

 

 

Gli altri #3: Fuori dai punti la Renault. Poca gloria per Sauber e Manor 

Dopo due gare consecutive a punti, la Renault lascia Suzuka con uno “0”. Entrambi su una sola sosta, Palmer e Magnussen hanno concluso la prova in 12° e 14° posizione, facendo il massimo possibile, come sottolineato dai due piloti. Strategia identica per le due Sauber, con Ericsson 15° e Nasr 19°. A quattro gare dalla fine, il team di Hinwil non riesce ancora a muovere la classifica e il tempo per superare la Manor è sempre meno. Chiudiamo proprio con il team di Dinnington, che ha chiuso la classifica. Ocon (21°) è riuscito a precedere uno spento Wehrlein (22°).

Ancora a quota 0 la Sauber. Ericsson (in foto) giunge 15° (foto da: zimbio.com)

Ancora a quota 0 la Sauber. Ericsson (in foto) giunge 15° (foto da: zimbio.com)

 

 

Prossimo appuntamento ad Austin, tra il 21 ed il 23 Ottobre, per il GP degli Stati Uniti.

Seguici su Telegram

Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.

Copyright © stadiosport.it - È vietata la riproduzione di contenuti e immagini, in qualsiasi forma.

I migliori Bookmaker

I migliori siti di Scommesse in Italia

Caratteristiche:
Scommesse e Casinò
BONUS FINO A 1.315€

Puoi giocare solo se maggiorenne. Il gioco può causare dipendenza patologica.

Caratteristiche:
Bonus Sport
15€ FREE

+ FINO a 300€ di BONUS sul PRIMO DEPOSITO

Caratteristiche:
Fino a 500€ Bonus Sport
+250€ Play Bonus Slot al primo deposito

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica. Informati su Probabilità di Vincita

Caratteristiche:
Offerta di Benvenuto
Bonus fino a 260€

+ 30 Free Spin su Book of Kings

IL GIOCO È RISERVATO AI MAGGIORENNI E PUÒ CREARE DIPENDENZA PATOLOGICA.

Caratteristiche:
5€ SENZA DEPOSITO
+ Bonus Benvenuto fino a 300€

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica. Probabilità di vincita sul sito ADM.

Scopri tutti i Bookmakers
Copyright © 2011 - 2024 - stadiosport.it è un sito di proprietà di Seowebbs Srl - REA: LE 278983
P. IVA 04278590759 Testata giornalistica iscritta al Tribunale di Lecce N.12/2016
Tutti i diritti riservati. Le informazioni contenute su stadiosport.it non possono essere pubblicate, diffuse, riscritte o ridistribuite senza previa autorizzazione scritta di stadiosport.it