F1 GP Emilia Romagna 2020, Analisi Gara: Hamilton ad un passo dal titolo. Mercedes ancora campione

Ad Imola, Lewis domina e ad Istanbul può chiudere il discorso, cosa fatta dalla Mercedes, campione Costruttori per la settima volta di fila

Il ritorno di Imola nel Circus dopo 14 anni di assenza è stato, come ampiamente previsto, nel segno di Lewis Hamilton e della Mercedes. Il britannico porta a casa la vittoria #93 in carriera, da dominatore, e tra due settimane in Turchia potrà festeggiare l’aggancio a Michael Schumacher. Il team anglo-tedesco, con la quinta doppietta stagionale, festeggia il settimo Costruttori consecutivo (record).

Sorride molto meno Valtteri Bottas, battuto ancora nonostante la pole del sabato, sfortunato nel colpire subito un frammento della Ferrari di Vettel e ‘graziato’ dal ritiro del sempre ottimo Max Verstappen. Sorride a 32 denti Daniel Ricciardo, che regala alla Renault il secondo podio in tre gare, seguito da un Daniil Kvyat assatanato nel finale. La Ferrari porta a casa un 5° posto con Charles Leclerc, mentre Sebastian Vettel finisce fuori dai punti non a causa sua e dopo una gara molto positiva. Questi ed altri i temi del Gran Premio d’Emilia Romagna 2020.

La festa degli uomini Mercedes per il settimo Titolo Costruttori consecutivo (foto da: twitter.com/MercedesAMGF1)

BENTORNATA IMOLA, CON LA SPERANZA DI RITROVARTI PRESTO

Quanto era mancata Imola alla Formula 1. Pur senza pubblico, data la recrudescenza di questa maledetta pandemia (che però, d’altro canto, ha permesso questo calendario ‘emergenziale’), tornare ad ammirare questi bolidi sui saliscendi del Santerno ha emozionato, è stato come riannodare i fili di un passato distante 14 anni, da quell’intensa battaglia tra Michael Schumacher e Fernando Alonso, remake di quella dell’anno precedente, a parti invertite.

Soprattutto, ed ovviamente, è stato un evento all’insegna del ricordo di quel nefasto weekend di 26 anni fa, di Ayrton e di Roland, con il pellegrinaggio dei piloti (e non solo) nei luoghi simbolo, e con iniziative belle e sincere, pensiamo al casco di Gasly. Una pista vera, Imola, forse poco adatta per quei mostri enormi che sono diventate le Formula 1 attuali, ma che mette alla prova seriamente il pilota, lo diverte, esalta il piacere della guida.

Rattrista pensare che ‘esperimenti’ come il Mugello, Imola appunto, Portimao e il Nurburgring, finanche Istanbul, siano destinati a restare appunto degli esperimenti, dei tappabuchi in una situazione di emergenza globale. Qualcosa si muove però dietro le quinte: data la situazione del COVID-19, tutt’altro che risolta, pare molto probabile che alcune di queste piste (le due italiane e Portimao) dovrebbero venir selezionate come ‘gare di riserva’, da reinserire in calendario nel caso (probabile purtroppo) che alcuni appuntamenti saltino il prossimo anno. Il presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, annuncia che si metteranno subito al lavoro per confermare Imola in calendario. Difficilissimo, ma non impossibile…

MERCEDES-HAMILTON, È SEMPRE FESTA. PER BOTTAS MENO…

Il team, la Mercedes, stappa lo champagne per il Costruttori consecutivo numero 7, arrivato con quattro GP di anticipo e doppiando la prima inseguitrice (479 a 226 nel confronto con la Red Bull). Il pilota, Lewis Hamilton, si appresta a farlo tra meno di due settimane ad Istanbul, anche in quel caso settimo titolo, eguagliando anche questo primato di Michael Schumacher. In Turchia, al nativo di Stevenage basterà un secondo posto alle spalle di Valtteri Bottas (a patto che il finnico non centri eventualmente il giro record) per confermarsi Campione; o comunque non perdere più di 7 punti, visto l’attuale +85 con 4 gare da disputare.

Da sinistra a destra, Valtteri Bottas, Toto Wolff e Lewis Hamilton, in posa durante i festeggiamenti di Imola (foto da: twitter.com/MercedesAMGF1)

Ad Imola, Hamilton porta a casa la nona vittoria in stagione, 93.esima in carriera, con una prova di forza che lascia poco spazio a dubbi, nonostante una Virtual Safety Car a dir poco discutibile e come tempistica e come durata, che ad un occhio polemico potrebbe quasi essere sembrata fatta a pennello. Comunque, dopo l’ottima pole di sabato, ancora una volta la prima parte di gara sembrava favorevole a Valtteri Bottas, che non solo scatta bene dalla pole, ma si ritrova anche con Max Verstappen a separarlo dal compagno di box.

Eppure Valtteri non riesce affatto a scappare e uno dei motivi, come appurato durante e dopo la gara, è il frammento dell’ala anteriore della Ferrari di Vettel, raccolto al giro 2 e che progressivamente gli rovina il carico aerodinamico della sua W11. Fatto sta che il #77 pitta al giro 19 per replicare alla sosta di Verstappen, mentre Hamilton allunga di ben 11 giri lo stint, tirando fuori un ritmo forsennato che, grazie anche alla VSC, lo manda tranquillamente al comando. Senza la VSC, probabilmente Lewis sarebbe rientrato in pista vicinissimo ai due rivali. Ma tant’è.

La partenza del Gran Premio dell’Emilia Romagna 2020 (foto da: youtube.com)

Da questo momento, la lotta per la vittoria finisce. Troppo superiore il ritmo dell’inglese (suo anche il giro più veloce, all’ultimo giro, in 1:15.484), impossibilitato a reagire Valtteri, tra l’altro pressato da vicino da un arrembante Verstappen. Così, dopo un paio di lunghi alla Rivazza, Bottas capitola al giro 43. Sette giri dopo, però, il 2° posto gli viene restituito dal ritiro dell’olandese; la conseguente Safety Car potrebbe rimescolare le carte, ma è soltanto una pia illusione.

RED BULL: PER VERSTAPPEN L’ITALIA RESTA TABU. ALBON SEMPRE PIÙ A RISCHIO

Gran Premio dell’Emilia Romagna amaro per la Red Bull, che non ottiene nemmeno un punto dalla tappa di Imola. Su tre gare in territorio italiano, Max Verstappen si è ritirato in tutte e tre le occasioni. Un vero peccato, poiché ancora una volta l’olandese era stato protagonista di una bella gara. Partito bene, scavalcando Hamilton e tenendo il passo di Bottas per tutto il primo stint, proprio l’esser rientrato dietro il finlandese dopo il pit lo ha danneggiato a livello di ritmo.

Una volta superato di forza Bottas, inducendolo all’errore, Verstappen veleggiava tranquillo verso un bel 2° posto quando, al giro 50, improvvisamente esplode la posteriore sinistra, con la RB16 #33 a volar nella via di fuga della Villeneuve. Qualche dato per far capire il livello della stagione dell’asso olandese: 3° a -35 da Bottas con quattro ritiri contro uno, e soprattutto 9 podi su 9 gare completate (una vittoria, cinque 2° posti e tre 3° posti). Come detto da alcuni, un’annata che ricorda quella di Schumacher in Benetton nel 1993.

Italia maledetta quest’anno per Max Verstappen, ritiratosi a Monza, al Mugello e domenica anche ad Imola (foto da: youtube.com)

Sembra essere invece segnato il destino di Alexander Albon. L’anglo-thailandese era chiamato ad una prova convincente, con i fantasmi di Hulkenberg e Perez (stando a radio mercato) pesanti dietro le spalle. Una gara passata alle spalle della Ferrari di Leclerc; poi, al momento del restart, con gomme dure viene prima infilato al Tamburello da Kvyat, quindi sverniciato all’esterno in ingresso alla Villeneuve da Perez. In uscita ecco il testacoda che lo spedisce in fondo.

FERRARI: LECLERC IN TOP-5. GARA ROVINATA PER VETTEL

Sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, la Ferrari tira fuori una prestazione abbastanza dignitosa, con la grossa macchia di quanto successo a Sebastian Vettel. Su un circuito molto tecnico e selettivo, la SF1000 ha mostrato qualche altro timido segnale di ripresa, pur beccandosi sempre di media quel buon secondo al giro dalla Mercedes. Charles Leclerc ha lottato e sgomitato nel traffico, ottenendo un 5° posto difendendosi bene negli ultimi giri dagli assalti di Perez.

Charles Leclerc, durante il GP di domenica ad Imola, concluso al 5° posto (foto da: twitter.com/ScuderiaFerrari)

Gara sfortunata per Vettel. Partito indietro dopo l’ennesima qualifica problematica (se non hai feeling con la macchina non puoi spingere al massimo), in gara il tedesco ha sfoderato una prestazione molto positiva, sfruttando a fondo le ‘gialle’ e mettendosi in gioco per la zona punti, nonostante l’ala anteriore danneggiata (paratia di destra) al giro 1. Purtroppo, al primo pit stop un problema di fissaggio all’anteriore destra rovina tutto, con una sosta di oltre 13″. Da lì la sua gara sostanzialmente finisce, con un mesto 13° posto finale (poi 12° con la penalizzazione di Grosjean). Un punto in più per il team radio signorile di fine gara con il team (in pieno Vettel-style comunque).

GLI ALTRI #1: RICCIARDO E LO SHOEY, IL RITORNO. SERRATISSIMA LA LOTTA CON MCLAREN E RACING POINT

Ricciardo riporta sul podio la Renault, per la seconda volta nelle ultime tre gare. Un sintomo certamente dei progressi della monoposto di Enstone, ma anche (se non soprattutto) della capacità dell’italo-australiano, ultimamente, di saper cogliere l’attimo, l’occasione. Una chance presentatasi con l’improvviso ritiro di Verstappen e con il pit di Perez in regime di Safety Car; Daniel resta in pista con le hard, scelta azzeccata, che gli consegna il podio #31 in carriera, difendendosi con ordine dall’assalto di Kvyat negli ultimi chilometri.

Daniel Ricciardo festeggia con il consueto ‘shoey’ il podio di Imola, coinvolgendo stavolta anche Lewis Hamilton (foto da: twitter.com/RenaultF1Team)

Il 3° posto imolese proietta la Renault al 3° posto nel Costruttori, ma McLaren e Racing Point, appaiate, seguono ad appena un punto (135 a 134), rendendo questa volata come l’aspetto più interessante di questa fase calante del campionato. Sergio Perez (6°) si mangia le mani, per un podio che, ex post, era saldamente tra le sue mani. Autore di una prestazione maiuscola, il messicano ha pagato a caro prezzo una sosta difficilmente comprensibile una volta entrata la Safety Car, che dal 3° l’ha fatto precipitare in 7° posizione. Checo, poi, di posizioni ne ha recuperata una soltanto, impantanandosi alle spalle di Leclerc, pur avendo soft nuove contro le hard del ferrarista.

Domenica positiva ma non troppo per la McLaren, che porta a punti entrambi i piloti, ma con la sensazione che si sarebbe potuto ottenere qualcosa in più. Carlos Sainz (7°) e Lando Norris (8°) chiudono in coda a Leclerc e Perez, portando comunque a casa 10 punti importanti. Da dimenticare, invece, il weekend di Esteban Ocon e Lance Stroll. Il francese, ancora una volta battuto nettamente da Ricciardo, si ritira al giro 27 per un problema alla trasmissione.

Ottima prestazione ad Imola per Sergio Perez (in foto lo splendido sorpasso all’esterno alla Villeneuve su Albon). Peccato per il podio, sfuggito a causa di una strategia assurda (foto da: youtube.com)

Il canadese, invece, dopo il podio di Monza non gliene più girata dritta una. Ieri contatto al primo giro proprio con Ocon, con ala anteriore danneggiata, sosta e ripartenza dal fondo; una gara complicata, chiusa in 13° posizione non senza meritarsi critiche per il comportamento avuto in regime di Safety Car, dove ha rischiato di investire i commissari che, alle Acque Minerali, stavano ripulendo la pista dai detriti provocati dall’incidente di Russell.

GLI ALTRI #2: KVYAT SFIORA L’IMPRESA, DELUSIONE GASLY. PUNTI PER LE ALFA ROMEO

Giornata agrodolce per l’AlphaTauri nella gara di casa. Da un lato c’è Daniil Kvyat che, con un finale all’arma bianca, per poco non si regala un podio inatteso, fermandosi ad 8 decimi da Ricciardo. Il russo, dopo la sua miglior qualifica stagionale (8°), gestisce una gara attenta, per poi scatenarsi alla ripartenza, passando in un colpo solo al Tamburello Perez ed Albon, per poi inventarsi un sorpasso da applausi all’esterno della Piratella su Leclerc. Molti meno sorrisi per Pierre Gasly: splendido 4° al sabato, la gara del francese è durata solo 8 giri, richiamato ai box all’improvviso per una perdita di pressione dell’acqua.

La spettacolre ripartenza di Daniil Kvyat dopo la Safety Car, domenica ad Imola

Soddisfazione per l’Alfa Romeo, che per la prima volta dal Gran Premio del Brasile 2019 porta entrambe le macchine a punti. Molto bravi entrambi, che festeggiano al meglio il rinnovo: Kimi Raikkonen gestisce benissimo un lunghissimo primo stint da 48 giri su gomme medie, portando poi a casa un bel 9° posto, in coda alle McLaren; Antonio Giovinazzi, dopo molte critiche, merita un plauso già solo per essere risalito dalla 20° alla 10° posizione (da 20° a 14° nel solo primo giro), ottenendo un punto che fa morale.

Kimi Raikkonen, durante la gara di Imola, che ha visto entrambe le Alfa Romeo giungere a punti (foto da: twitter.com/alfaromeoracing)

Chiudono a becco asciutto sia la Haas che la Williams. Il team statunitense porta al traguardo solo Romain Grosjean, 12° sotto la bandiera scacchi ma classificato 14° per la violazione ripetuta dei track limits (5″ di sanzione). Ritiro per Kevin Magnussen, fermatosi al giro 47 per un forte e fastidioso mal di testa. Grosso rammarico in casa Williams, soprattutto per un costernato George Russell, stampatosi goffamente a muro approcciando le Acque Minerali quando era risalito in 10° posizione (giro 51). Nicholas Latifi, a sua volta, sfiora i punti, finendo 11° e a poco più di 7 decimi da Giovinazzi.

L’errore che, con tutta probabilità, ha impedito a George Russell di cogliere i primi punti stagionali e in carriera.

Il Mondiale di Formula 1 tornerà in pista tra due settimane all’Istanbul Park, dove si disputerà il Gran Premio di Turchia.

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