F1 GP Brasile 2019 – Anteprima ed Orari Diretta TV

Ultimi scampoli di stagione in Formula 1. Questo weekend il Circus si sposta in Sud America, ad Interlagos, dove è in programma il 47.esimo Gran Premio del Brasile, 20.esima prova del 2019. Reduci dalla festa Mercedes per il sesto titolo mondiale di Lewis Hamilton in quel di Austin, la concentrazione si sposta su quel che resta. Con l’inglese che punta ad avvicinarsi ancora al record di vittorie di Michael Schumacher e Valtteri Bottas certo del 2° posto, i riflettori sono sulla corsa per il 3° posto iridato, che vede Charles Leclerc precedere di 14 punti Max Verstappen e di 19 Sebastian Vettel. In ambito Costruttori, invece, la McLaren è pronta a chiudere il discorso per il 4° posto, con una Renault ‘a bagnomaria’ al 5° posto, mentre la Racing Point deve difendere il 6° dall’assalto della Toro Rosso, distante 1 punto.

Il circuito paulista di Interlagos sarà teatro del 47.esimo Gran Premio del Brasile (foto da: nosecretnews.com)

F1 GP BRASILE 2019: IL CIRCUITO DI INTERLAGOS

Posto a circa 16 km a sud dal centro della megalopoli di San Paolo del Brasile, il circuito di Interlagos (così denominato per la presenza dei laghi artificiali Guarapiranga e Billings) viene inaugurato il 12 Maggio 1940. La Formula 1 arriva da queste parti nei primi anni ’70, inizialmente con una gara fuori calendario (1972), quindi stabilmente, a partire dall’anno successivo. Il circuito originario, della lunghezza di circa 7.960 m, ospita la categoria fino al ’77 e poi nel biennio ’79-’80. A seguito di drastici lavori di riammodernamento e di riprofilazione, il tracciato attuale vede la luce in tempo per il Gran Premio del 1990. La lunghezza scende a 4.309 m, con 15 curve (10 a sinistra e 5 a destra).

Vista dall’alto del circuito paulista di Interlagos, sede del Gran Premio del Brasile (foto da: twitter.com)

Al termine del rettilineo dei box, in salita, i piloti scollinano e affrontano la prima esse in forte discesa (sinistra-destra), ovvero la “Esse do Senna“, seguita subito dopo dalla Curva do Sol, lungo curvone a sinistra che immette sulla Reta Oposta. Al termine di questo rettilineo arriviamo alla staccata di curva 4 (a sinistra a 90°), seguita da curva 5, di raggio più ampio, facenti entrambe parte della Subida do Lago (nel layout precedente una curva unica, con senso di percorrenza contrario). Un breve rettilineo in salita conduce alla Ferradura (6-7), seguito da due tornanti lenti (destra-sinistra) da raccordare con un cambio di direzione, ovvero Laranjinha e Pinheirinho.

Il layout del circuito Carlos Pace di San Paolo del Brasile (foto da: en.wikipedia.org/wiki/Autódromo_José_Carlos_Pace)

Un ulteriore breve allungo porta le monoposto ad una curva a gomito a destra, il punto più lento della pista, il Bico de Pato (o Cotovelo). In accelerazione, i piloti affrontano in discesa il curvone Mergulho, seguito dalla staccata della Juncao, vale a dire una curva a sinistra che immette nell’ultima sezione del circuito paulista (sostanzialmente il T3). Questa, in salita e da affrontare in pieno, vede la presenza delle ultime due curve, ovvero la Subida dos Boxes e l’Arquibancadas, dopo la quale i piloti tornano sul traguardo.

F1 GP BRASILE 2019: IL PRONOSTICO

Pronostico incerto anche ad Interlagos, con i soliti ‘Fab-5‘ che si contenderanno la vittoria. Cominciamo dai Mercedes, che avranno come obiettivo quello di chiudere al meglio l’ennesima stagione trionfale. Da un lato c’è Lewis Hamilton, fresco esacampeon, a caccia del successo #84 in carriera, oltre che di una pole che manca da Hockenheim. In Brasile, il nativo di Stevenage è salito due volte sul gradino più alto (2016 e 2018), cinque in totale, con tre pole e quattro giri record. Dall’altro c’è un Valtteri Bottas rilanciato da quest’ultima fase di campionato, con due vittorie, un 2° ed un 3° posto nelle ultime quattro uscite, riportando tra l’altro la W10 in pole negli States, oltre che blindando definitivamente il secondo posto in classifica. Il finlandese vuole continuare su questa strada, su una pista dove ha portato a casa come migliori risultati un 2° posto e una pole, entrambe nel 2017, mentre lo scorso anno arrivò un giro record.

La festa di Lewis Hamilton con gli uomini del team Mercedes. Ad Austin l’inglese è diventato Campione per la sesta volta (foto da: twitter.com/MercedesAMGF1)

Luci puntate sulla Ferrari che, allo stesso modo della Mercedes, vuole chiudere bene la stagione, oltre a reagire al weekend horror di Austin e a mettersi alle spalle le polemiche esplose soprattutto con la Red Bull, su una (moooolto) presunta irregolarità della power unit di Maranello. E, a proposito di power unit, c’è curiosità di capire cosa faranno gli uomini della Rossa con Charles Leclerc: il monegasco (7° lo scorso anno sia in Qualifica che in gara), data per assodata l’inutilizzabilità per ‘fine vita’ della Spec-2 per le giornate di sabato e domenica, non sa ancora se sulla sua SF90 #16 verrà rimontata la Spec-3 (recuperata dopo il problema nelle PL3 in Texas) oppure se si passerà alla Spec-4 che, da rumors, dovrebbe avere già elementi della power unit 2020. L’ultima eventualità comporterebbe una penalità in griglia, ma le possibilità di rimonta in Brasile ci sono. Proverà a ritrovare la vittoria anche Sebastian Vettel, in grossa ripresa nelle ultime settimane e con tre vittorie (2010, 2013 e 2017), due pole e cinque podi complessivi nel carniere.

L’emblema del difficile weekend vissuto ad Austin dalla Ferrari, con la SF90 di Sebastian Vettel immortalata nel momento in cui cede di schianto la sospensione posteriore destra. In Brasile la Rossa andrà a caccia del riscatto (foto da: youtube.com)

Merita attenzione chiaramente anche la Red Bull, ultimamente a livello delle due rivali e, negli Stati Uniti in particolare, della Mercedes. Max Verstappen deve recuperare 14 punti su Charles Leclerc (235 a 249) e potrebbe approfittare di un’eventuale penalità in griglia del ferrarista per accorciare; in Brasile l’olandese non ha mai vinto né è mai partito davanti a tutti, ottenendo due podi (2° nel 2018 e 3° nel 2016) ed altrettanti giri record. Alexander Albon, a sua volta, vuole dare continuità ad una striscia positiva che lo vede andare a punti da nove gare di fila, al punto da issarsi in 6° posizione. Per quanto riguarda gli altri, la McLaren ha il 4° posto Costruttori in tasca e vuole fare ancora bene, con Carlos Sainz che cercherà di riprendersi la posizione su Albon. La Renault, al centro di voci su un possibile addio a breve, è ad un passo dalla sicurezza del 5° posto, visto il +18 sulla Racing Point e il +19 sulla Toro Rosso, altre indiziate a finire in top-10 domenica. Cercano disperatamente di tornare in zona punti Alfa Romeo (35) e Haas (28), a secco rispettivamente da quattro e tre gare. Chanche pressoché nulle, al solito, per la Williams.

F1 GP BRASILE 2019: ORARI TV

Il Gran Premio del Brasile sarà visibile in diretta esclusiva sul satellite (Sky Sport F1 HD), mentre in chiaro (TV8) andrà la differita, con uno scarto di tre ore e cinque minuti per quanto riguarda la gara.

F1 GP BRASILE 2019 SKY (DIRETTA ESCLUSIVA)

Venerdì 15 Novembre 2019

Prove Libere 1: 15:00 – 16:30
Prove Libere 2: 19:00 – 20:30

Sabato 16 Novembre 2019

Prove Libere 3: 16:00 – 17:00
Qualifiche: 19:00

Domenica 17 Novembre 2019

Gara: 18:10

F1 GP BRASILE 2019 TV8 (DIFFERITA)

Sabato 16 Novembre 2019

Qualifiche: 18:00

Domenica 17 Novembre 2019

Gara: 21:15

F1 GP BRASILE 2019: PNEUMATICI E METEO

In Brasile la Pirelli porta le mescole più dure tra quelle disponibili, C1 (hard), C2 (medium) e C3 (soft). Scelta molto estrema per i piloti di Ferrari e Red Bull che, assieme a Magnussen e Grosjean (Haas), Hulkenberg (Renault), Perez e Stroll (Racing Point), avranno a disposizione ben dieci treni di soft, con due di medie ed uno di hard. Ricciardo (Renault), insieme ai dieci treni di ‘rosse’, avrà uno di ‘gialle’ e due di ‘bianche’. Otto treni di soft per Hamilton (con quattro di medie e uno di hard) e per Bottas (con tre set di medie e due di hard); come il finlandese anche i due della McLaren. Con nove set di ‘rosse’ e due sia di ‘gialle’ che di ‘bianche’ Raikkonen (Alfa Romeo), Kvyat (Toro Rosso) e Kubica (Williams) ; Giovinazzi (Alfa Romeo), Gasly (Toro Rosso) e Russell (Williams), invece, con nove di ‘rosse’, tre di ‘gialle’ ed uno di ‘bianche’.

Le mescole scelte dai piloti in vista del Gran Premio del Brasile 2019 (foto da: twitter.com/PirelliSport)

Le parole della vigilia di Mario Isola, responsabile Racing Car della Pirelli: “Il Gran Premio del Brasile è quasi sempre estremamente vivace, su un tracciato che favorisce i sorpassi e dove i piloti spesso vanno fuori traiettoria. Le curve si susseguono e di conseguenza i pneumatici lavorano continuamente su una pista “old school” che non perdona gli errori. Il meteo variabile e la probabilità di safety car contribuiscono a rendere la gara spesso imprevedibile. Bisogna essere pronti a tutto: non abbiamo certezza di quali condizioni troveremo in questo fine settimana, ma la nostra decisione di nominare le tre mescole più dure della gamma consentirà ai piloti di spingere al massimo anche se dovessero scegliere, come probabile, una strategia a una sosta“.

L’anteprima Pirelli del Gran Premio del Brasile 2019 (foto da: twitter.com/pirellisport)

Il circuito di Interlagos è caratterizzato da un alto carico aerodinamico e dal tempo sul giro più breve del Mondiale dopo Monaco e l’Hermanos Rodriguez di Città del Messico. Si gira in senso antiorario e l’altitudine (oltre i 750 metri sul livello del mare) crea qualche problema ai turbocompressori, pur se non come in Messico. Riguardo gli pneumatici, il circuito è di criticità medio-alta; essendo le monoposto per la maggior parte del tempo impegnate in curva, molte delle quali in appoggio, gli pneumatici sono sottoposti a carichi importanti sia longitudinalmente che lateralmente, con quello posteriore destro maggiormente sollecitato. Il livello di stress dei freni è medio, con la frenata più importante posta in curva 1. Passiamo al meteo. Venerdì la situazione non dovrebbe essere delle migliori, con meteo variabile (possibilità di pioggia tra il 50% ed il 60%) e vento tra il moderato e il forte e temperature tra i 22 ed i 28 C°. Sabato cielo parzialmente nuvoloso, temperature massime sui 30 C° e vento in ulteriore rinforzo; situazione pressoché identica domenica per la gara.

F1 GP BRASILE: ALBO D’ORO

Come sottolineato in apertura, questo weekend si celebrerà la 47.esima edizione del Gran Premio del Brasile, inserito in calendario nel 1973 (l’anno prima si disputò una gara non valida per il Mondiale) e da allora sempre presente. Per 36 volte l’evento è stato ospitato dal circuito paulista di Interlagos (1973-77 e 1979-80 nella vecchia configurazione; dal 1990 in quella attuale), mentre in 10 occasioni lo scenario è stato il circuito carioca di Jacarepaguà, Rio de Janeiro (1978 e 1981-89), oggi non più esistente, essendo stato raso al suolo per far spazio al Villaggio Olimpico delle Olimpiadi Estive di Rio 2016.

Con sei successi totali, Alain Prost è il pilota più vincente nella storia del Gran Premio del Brasile. In foto, la sesta ed ultima nel 1990, tra l’altro l’unica ad Interlagos (foto da: twitter.com)

Il primatista di vittorie è Alain Prost, con 6 sigilli (ben 5 a Jacarepaguà e uno ad Interlagos), mentre Ayrton Senna domina la classifica delle pole position (6, delle quali 3 a Jacarepaguà e 3 ad Interlagos) e Michael Schumacher è davanti a tutti per podi totali (10) e giri record (5). Per quel che riguarda i Costruttori, è la McLaren il team ad essersi maggiormente distinto, comandando come vittorie (12), pole position (11), podi totali (31, come la Ferrari) e giri record (10, come la Williams).

(1973) – Interlagos – Emerson Fittipaldi (BRA, Lotus-Ford Cosworth)

(1974) – ” ” – Emerson Fittipaldi (BRA, McLaren-Ford Cosworth)

(1975) – ” ” – Carlos Pace (BRA, Brabham-Ford Cosworth)

(1976) – ” ” – Niki Lauda (AUT, Ferrari)

(1977) – ” ” – Carlos Reutemann (ARG, Ferrari)

(1978) – Jacarepaguà – Carlos Reutemann (ARG, Ferrari)

(1979) – Interlagos – Jacques Laffite (FRA, Ligier-Ford Cosworth)

(1980) – ” ” – René Arnoux (FRA, Renault)

(1981) – Jacarepaguà – Carlos Reutemann (ARG, Williams-Ford Cosworth)

(1982) – ” ” – Alain Prost (FRA, Renault)

(1983) – ” ” – Nelson Piquet (BRA, Brabham-BMW)

(1984) – ” ” – Alain Prost (FRA, McLaren-TAG Porsche)

(1985) – ” ” – Alain Prost (FRA, McLaren-TAG Porsche)

(1986) – ” ” – Nelson Piquet (BRA, Williams-Honda)

(1987) – ” ” – Alain Prost (FRA, McLaren-Honda)

(1988) – ” ” – Alain Prost (FRA, McLaren-Honda)

(1989) – ” ” – Nigel Mansell (GBR, Ferrari)

(1990) – Interlagos – Alain Prost (FRA, Ferrari)

(1991) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Honda)

(1992) – ” ” – Nigel Mansell (GBR, Williams-Renault)

(1993) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Ford Cosworth)

(1994) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Benetton-Ford Cosworth)

(1995) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Benetton-Renault)

(1996) – ” ” – Damon Hill (GBR, Williams-Renault)

(1997) – ” ” – Jacques Villeneuve (CAN, Williams-Renault)

(1998) – ” ” – Mika Hakkinen (FIN, McLaren-Mercedes)

(1999) – ” ” – Mika Hakkinen (FIN, McLaren-Mercedes)

(2000) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)

(2001) – ” ” – David Coulthard (GBR, McLaren-Mercedes)

(2002) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)

(2003) – ” ” – Giancarlo Fisichella (ITA, Jordan-Ford Cosworth)

(2004) – ” ” – Juan-Pablo Montoya (COL, Williams-BMW)

(2005) – ” ” – Juan-Pablo Montoya (COL, McLaren-Mercedes)

(2006) – ” ” – Felipe Massa (BRA, Ferrari)

(2007) – ” ” – Kimi Raikkonen (FIN, Ferrari)

(2008) – ” ” – Felipe Massa (BRA, Ferrari)

(2009) – ” ” – Mark Webber (AUS, Red Bull-Renault)

(2010) – ” ” – Sebastian Vettel (GER, Red Bull-Renault)

(2011) – ” ” – Mark Webber (AUS, Red Bull-Renault)

(2012) – ” ” – Jenson Button (GBR, McLaren-Mercedes)

(2013) – ” ” – Sebastian Vettel (GER, Red Bull-Renault)

(2014) – ” ” – Nico Rosberg (GER, Mercedes)

(2015) – ” ” – Nico Rosberg (GER, Mercedes)

(2016) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)

(2017) – ” ” – Sebastian Vettel (GER, Ferrari)

(2018) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)

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