F1 GP Austria 2017 Analisi – Bottas vince e si rilancia. Vettel allunga in vetta

Il nono appuntamento della stagione 2017 ci regala un Mondiale forse più aperto di quel che pensavamo fino a ieri. Il merito è di Valtteri Bottas che, in fotocopia rispetto a Sochi, prima domina poi resiste al ritorno di un Sebastian Vettel indemoniato, portando a casa la seconda vittoria dell’anno. Lewis Hamilton, chiamato alla rimonta dall’8° posizione di partenza, si arena alle spalle di un fantastico Daniel Ricciardo, al quinto podio di fila. In classifica, così, Vettel allunga a +20 su Hamilton, mentre Bottas si avvicina, portandosi a 35 punti di distacco dal ferrarista. Nei Costruttori, invece, complice anche il 5° posto di un deluso Kimi Raikkonen, la Mercedes allunga e porta il margine sulla Ferrari a 33 lunghezze.

Il podio del Gran Premio d’Austria 2017 (foto da: sumberbola.com)

VALTTERI BOTTAS, DA FIDO SCUDIERO A PROBLEMA PER LEWIS HAMILTON?

E’ stato un Gran Premio d’Austria praticamente perfetto per Valtteri Bottas, al secondo centro e in carriera e in stagione. Il finnico, dopo la pole di sabato, ha messo il sigillo sulla vittoria già al via, con uno scatto da fare invidia ad Usain Bolt. Uno stacco frizione talmente perfetto da far pensare al jump start sia Vettel che Ricciardo, addirittura 201 millesimi dopo lo spegnimento dei semafori; una di quelle azioni che, con tutta probabilità, ripetute altre cento volte andranno allo stesso modo si e no due o tre. A parte tutto ciò, comunque Bottas ha meritato la vittoria, dimostrando ancora una volta che, su piste a lui molto gradite, riesce a rendere al meglio.

Tutta la soddisfazione di Valtteri Bottas che, al Red Bull Ring, ha centrato la seconda vittoria in carriera (foto da: diariodigitalcolombiano.com)

La prima metà di gara di Valtteri è stata a tratti dominante. Costantemente più veloce di tutti i colleghi, il finlandese si è distinto per una perfetta gestione del primo, lunghissimo stint con le Ultrasoft, portato avanti per ben 41 giri, costruendo un gran margine su Vettel, arrivato fin sulla soglia degli 8 secondi. Una volta passato alle Supersoft, però, la situazione cambia, con il vantaggio sul ferrarista che si erode man mano, fino a portarlo a tiro di DRS negli ultimi chilometri. Bottas però, un pò grazie alla velocità sul dritto della sua W08 Hybrid un pò grazie ad una grande concentrazione, non commette errori e tiene dietro il rivale. E adesso la classifica si fa interessante per il nativo di Nastola, visto che c’è più gap tra Vettel e Hamilton (20 lunghezze), che tra l’inglese e il compagno di box (15 lunghezze).

Dopo esser partito ottavo, Lewis Hamilton non è riuscito ad andare oltre la quarta posizione in Austria (foto da: facebook.com/MercedesAMGF1)

Se da un lato è ottimo disporre di due piloti molto competitivi, soprattutto in ottica Costruttori, dall’altro ciò può creare seri problemi di chimica interna, come in Mercedes hanno già ampiamente sperimentato nelle scorse stagioni. Se Valtteri dovesse continuare a mostrarsi così veloce, non poche volte come e più di Hamilton, diventerà sempre più difficile imporgli ordini di scuderia. Certo, da un lato si potrebbe obiettare la questione del rinnovo contrattuale di Bottas, vincolato alla ‘ragion di stato’; ma se ti ritrovi in lotta per il Mondiale, soprattutto all’altezza della pausa estiva, delle ‘ribellioni’ non possono essere scartate. Lewis Hamilton, dal canto suo, non ha avuto una domenica come desiderava. Veloce solo a sprazzi, dopo un buon avvio comincia a soffrire un comportamento non al top delle sue Supersoft, al punto da portarlo ad anticipare la sosta. Liberatosi di Raikkonen, con le Ultrasoft l’aggancio a Ricciardo e al podio sembra cosa fatta. Ma così non è. Dopo aver faticato le proverbiali sette camicie per mettere nel mirino la RB13 #3, Lewis ha un solo tentativo a disposizione, in curva 4; ma il tre volte Campione del Mondo sbatte contro il muro eretto da Ricciardo, dovendosi accontentare della 4° posizione. 

SEBASTIAN VETTEL, LA CLASSIFICA SORRIDE

Domenica double-face per Sebastian Vettel. Ad una prima metà non da ricordare, è seguita una seconda parte garibaldina, con il tedesco che vola con le Supersoft per ricucire su Bottas, arrivandogli ad appena 658 millesimi. Con tutta probabilità, la gara di Seb si è decisa prima al sabato, con quella pole sfuggita per soli 42 millesimi, poi e soprattutto al via, con lo start ‘disumano’ di Bottas (cit. Sebastian Vettel). Il primo stint, giustamente, non ha soddisfatto, con una SF70-H #5 assolutamente poco a suo agio con le Ultrasoft, non riuscendo ad essere a livello di Bottas tranne che in rari casi. Parlavamo delle similitudini con Sochi. Anche in Russia Seb aveva sofferto nella prima parte di gara e, a Sochi come al Red Bull Ring, nella seconda parte si è come trasformato.

Valtteri Bottas precede quasi in volata sul traguardo Sebastian Vettel (foto da: facebook.com/MercedesAMGF1)

Montate le Supersoft, Vettel ha iniziato una rimonta a tratti esaltante, a suon di giri velocissimi e in fotocopia (ingiustamente ignorati da una regia FIA decisamente rivedibile). Il gap da Bottas, da incolmabile ad una ventina di giri dal termine, si riduce passaggio dopo passaggio, con la prospettiva di un finale da batticuore sempre più realtà. Ancora come in riva al Mar Nero, anche stavolta ci si mette di mezzo qualche doppiaggio a rallentare il tedesco, ovvero Perez (allora fu Massa), anche se bisogna essere onesti ed ammettere che il messicano ha ostacolato allo stesso modo anche il pilota Mercedes. Ovviamente, una cosa è agganciarsi all’avversario (circostanza avvenuta al penultimo giro grossomodo), un’altra è superarlo, soprattutto se guida una Mercedes che, in condizioni normali, allo speed trap ti rifila in media 10 km/h di differenza.

L’abbraccio di Sebastian Vettel con i meccanici della Ferrari, al termine del Gran Premio d’Austria di ieri (foto da: facebook.com/ScuderiaFerrari)

In tanti, Vettel in primis, si sono rammaricati del fatto che non ci fosse anche solo un giro in più per provare un attacco. A mio modo di vedere, Seb avrebbe faticato tantissimo anche solo nel provare un attacco; solo un errore di Valtteri avrebbe potuto creare una chance. Ciononostante, Vettel saluta l’Austria e si appresta a sbarcare in Gran Bretagna con il sorriso, dato dal +20 su Hamilton in classifica. Nelle ultime gare il tedesco ha sofferto, sgomitato e sbroccato; ma alla fine il gap su Lewis, Canada a parte, si è dilatato.

KIMI RAIKKONEN, PER IL COSTRUTTORI SERVE MOLTO ALTRO

Il lato poco sorridente all’interno del box di Maranello è di certo quello di Kimi Raikkonen. Nonostante partisse 3°, il finnico ha chiuso con una deludente 5° posizione. Autore di uno start non fenomenale, Kimi viene subito attaccato da Ricciardo che, costrettolo ad allargare la traiettoria in curva 3, permette anche a Grosjean di infilarsi. Il ferrarista ci mette un solo giro a liberarsi della Haas ma, a questo punto, l’aggancio alla Red Bull da auspicato diventa sempre più un miraggio, con un Kimi in difficoltà nello gestire le Ultrasoft e il blistering. Dopo la sosta di Hamilton, il muretto Ferrari prova ad allungare al massimo lo stint di Kimi che, ad un certo punto, si ritrova anche al comando. Si prospetta l’eventualità di replicare quanto fatto dalla Mercedes a Barcellona nei confronti di Vettel, usando Bottas come stopper. Kimi, però, con gomme usurate e con un errore alla Remus, cede strada al connazionale, rientrando subito dopo. La fase finale di gara è ancora altalenante, con giri molto veloci alternati ad altri più lenti, fino al 5° posto finale. In Austria Kimi non è mai stato veramente della partita, palesando affanni sin dal venerdì. Alla Ferrari, però, serve un Iceman molto più incisivo, e per aiutare Seb nel duello iridato e per consentire alla Rossa di giocarsi le sue chance in ottica Costruttori. In caso contrario, soprattutto il secondo obiettivo sarà nulla più di una chimera.

Kimi Raikkonen, durante i primi giri della gara di ieri, davanti a Grosjean, Perez, Hamilton e, in fondo, Ocon (foto da: f1fanatic.co.uk)

DANIEL RICCIARDO, CHE CONTINUITA’. VERSTAPPEN, SFORTUNA INFINITA

Continua a sorridere Daniel Ricciardo, una volta di più il volto felice di una Red Bull che, nella gara di casa, ha sorpreso e non poco. L’italo-australiano, dopo la fortunosa vittoria di Baku, si conferma in un grandissimo momento di forma, conquistando il quinto podio consecutivo, al termine di una prestazione da grande pilota. Dopo un’ottima partenza, che gli frutta il sorpasso su Kimi Raikkonen, Ricciardo tiene bene o male il passo di Sebastian Vettel nella prima fase. Ma è nella seconda, su Supersoft, che Daniel costruisce il suo podio. Trovatosi con pochi secondi di margine su Hamilton, al contrario su Ultrasoft, il #3 pare una vittima designata, da sacrificare sull’altare della rimonta del pilota Mercedes. E invece, replicando colpo su colpo, spingendo davvero al limite con tutto quello che aveva (e con un passo a dir poco sorprendente dopo quanto visto venerdì), Daniel tiene per tanti giri a bada Lewis, scappandogli via soprattutto nel T2. Solo nel finale la sagoma di Hamilton si fa davvero ingombrante, ma l’unico attacco portato dall’inglese, alla Bosch al penultimo giro, vede Ricciardo respingerlo con successo. Nero, invece, l’umore in casa Verstappen. Max si conferma il pilota con meno giri percorsi, vittima incolpevole della carambola innescata da Kvyat in curva 1 (ma la sua partenza è stata orribile), in uno sgradito remake di Barcellona. Per l’olandese, sostenuto da migliaia di entusiasti tifosi oranje, si tratta del quinto ritiro nelle ultime sette gare. Un momentaccio senza se e senza ma, per il figlio di Jos.

Numero 5 ricorrente in casa Red Bull in Austria. Per Ricciardo arriva il 5° podio di fila. Per Verstappen, invece, il 5° ritiro nelle ultime 7 gare (foto da: f1fanatic.co.uk)

GLI ALTRI #1: GRANDE DOMENICA PER GROSJEAN. OK ANCHE LE FORCE INDIA. WILLIAMS SALVA IL RISULTATO

E’ Romain Grosjean il vincitore della gara degli altri. Nonostante le tante escursioni fuori pista, gli atavici problemi ai freni e i soliti team radio coloriti, grazie anche alla terza power unit Ferrari nuova di zecca, il franco-elvetico riesce ad agguantare uno splendido 6° posto, ultimo dei non doppiati, nonchè suo miglior risultato stagionale. Molto bene in partenza, per un giro avanti anche a Raikkonen, Grosjean mette in piedi una gara senza errori, con un ritmo superiore a tutti i competitors di centro classifica. A partire dalle Force India che, per l’ennesima volta, arrivano a braccetto con Perez ed Ocon rispettivamente 7° ed 8°, stavolta senza le scintille delle ultime uscite. Salvano un weekend fino a sabato davvero brutto le Williams. Scattati in penultima fila, Massa e Stroll, sfruttando il caos della partenza, s’installano sin da subito in 9° e 10° posizione, riuscendo a portare questo risultato fin sul traguardo.

Dopo l’ottima qualifica, Romain Grosjean concretizza tutto in gara, conquistando un ottimo 6° posto finale (foto da: damalibayrak.com)

GLI ALTRI #2: NAUFRAGA HULKENBERG. KVYAT PASTICCIONE

Bocciato di giornata sicuramente Daniil Kvyat. Il russo della Toro Rosso si rende protagonista di una prima staccata scellerata, facendo strike con Alonso e Verstappen, entrambi prematuramente eliminati dalla gara. Subito un drive through per quanto combinato (ma Bottas in Spagna non aveva fatto quasi la stessa cosa?), Daniil chiude malinconicamente 16° ed ultimo, a tre giri. La brutta giornata della Toro Rosso è completata dal ritiro di Sainz, al giro 44 per l’ennesimo problema alla power unit. Male anche Nico Hulkenberg, che ha avuto la gara segnata dall’attivazione dell’anti-stallo al via; finito nelle retrovie, il tedesco non è riuscito a far meglio del 13° posto. Meglio di lui ha fatto Jolyon Palmer, giunto 11° e a ridosso della zona punti. In casa McLaren, Stoffel Vandoorne coglie per la seconda volta di fila la 12° posizione, maledicendo ancora una volta la scarsa potenza della power unit Honda. Chiusura con le Sauber, con Wehrlein 14° (ad un giro) ed Ericsson 15° (a due giri), in una domenica dove poco o nulla hanno potuto, tagliati fuori sin dall’inizio dalla lotta per la top-10.

Il momento dell’incidente al via del Red Bull Ring, provocato da Kvyat e che è costato il ritiro ad Alonso e Verstappen (foto da: liberation.fr)

Come detto in precedenza, sarà un Luglio di fuoco quello che aspetta il Circus. Nel prossimo weekend tutti di nuovo in pista, con il Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, gara che segnerà la conclusione della prima metà di campionato.

 

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