Partire in pole position e poi non vincere per la Safety Car fa sempre male, soprattutto al campione in carica, Lewis Hamilton, che ha chiuso al secondo posto all’esordio a Melbourne nel GP di Australia, aprendo il proprio Mondiale di Formula 1 con tanti rimpianti.
Eppure, la partenza è stata assolutamente perfetta per il pilota inglese, che era stato capace di rallentare la rincorsa di Kimi Raikkonen e allungare il passo, distanziandosi di ben 2 secondi dalle Ferrari, che poi sono state brave ad approfittare dell’incidente di Grosjean e approntando una strategia perfetta con i pit stop, portando quindi a casa un primo ed un terzo posto.
Però, Hamilton, pur consapevole della sconfitta, non ha voluto cancellare quanto di buono fatto in questo weekend oceanico, sottolineando la qualifica di sabato, dove aveva collezionato il giro perfetto, nonché il record assoluto del GP, ma ammettendo anche che il vantaggio sulle Ferrari non era veritiero come da numeri.
Infatti, in gara le rosse hanno trovato il ritmo molto più competitivo e il grande rammarico di Hamilton è più che altro per la mancanza di competitività nel finale, durante il quale gli avversari si sono dimostrati più veloci di un decimo rispetto alla Mercedes, nonostante la richiesta alla propria squadra di ridurre in qualche modo il gap da Sebastian Vettel.
Il finale di gara, almeno secondo l’inglese, è stato caratterizzato dal degrado delle gomme e dalla volontà di non rischiare troppo la power unit, visto che dovranno bastare solo tre motori per tutto il Mondiale.
Qualche problema anche con la strategia adottata dalla Mercedes, che per Hamilton dovrà essere rivista al più presto per non perdere altri punti, nonostante ci siano ancora ampissimi margini di crescita, visto che la stagione è appena iniziata.
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