Con la Manor in amministrazione controllata e con un piede e mezzo fuori dalla Formula 1, le possibilità di vedere Antonio Giovinazzi da subito in pista nel Mondiale sono pressochè svanite. Il pilota pugliese, vice-campione 2016 della GP2 e nominato terzo pilota dalla Ferrari, con l’approdo pressochè certo di Wehrlein in Sauber si ritrova con tutte le porte sbarrate, e potrà sperare nell’esordio iridato solo a partire dal 2018.
Secondo Giancarlo Minardi, storico patron del team di Faenza e attualmente scout di giovani talenti nostrani nei campionati ACI CSAI, questo scenario rappresenta una pesante sconfitta per il motorsport italiano. “Con questo scenario, svaniscono le possibilità di vedere Antonio Giovinazzi in pista con i colori del team svizzero motorizzato Ferrari, per una prima stagione di apprendistato“.
“Se così fosse, sarebbe un vero peccato” – prosegue Minardi – “Si tratterebbe di una sconfitta per l’automobilismo italiano. La Ferrari dovrebbe aiutare i suoi connazionali a trovare un sedile in un team minore per fare esperienza nei Gran Premi. Sarebbe fantastico riavere un pilota italiano in F.1 nonché protagonista durante il Gran Premio d’Italia“.
Questa stagione, per Giovinazzi, passerà guidando la Ferrari nelle sessioni di test dedicate ai giovani piloti, oltre a guidare la Sauber nella prima sessione di libere in determinati gran premi. Con la speranza che, il prossimo anno, possa avere la sua chance, in Sauber o in Haas (improbabile, a meno di ribaltoni, che ciò si avveri subito con la Ferrari).
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