Il patron della Formula 1, Bernie Ecclestone, torna a parlare della Ferrari e del momento difficile che sta vivendo. L’86enne inglese, per spiegare il proprio punto di vista, corre indietro nel tempo di 23 anni, quando Jean Todt arrivò a Maranello.
“Quando convinsi Todt a prendere posto in Ferrari, la Rossa era una scuderia tutta italiana, e avevano timore nel prendere uno straniero” – ricorda Bernie – “A loro dissi che, una volta che fossero tornati a vincere, avrebbero sicuramente trovato degli antenati siciliani nella famiglia di Jean“.
“Adesso” – prosegue – “La Ferrari è tornata nuovamente ad essere una realtà molto italiana, gestita come una squadra italiana. Per questo motivo non invidio affatto il lavoro di Maurizio Arrivabene. Io, al posto suo, non vorrei farlo“.
“Forse, Maurizio avrebbe bisogno disperatamente di un buon supporto di back-up” – aggiunge Ecclestone – “Per esempio, come quello ottenuto dalla Mercedes. Se avesse avuto un supporto simile, con tutta probabilità quest’anno avrebbe vinto delle gare. Sono sicuro, poi, che l’anno prossimo vedremo una Ferrari diversa“.
Ecclestone, almeno a parole, desidera maggior competizione in Formula 1, e coltiva la speranza di un Cavallino nuovamente competitivo: “Vogliamo Mercedes, Red Bull e Ferrari tutte contendenti. E’ questo che la gente vuole. Non sapere chi vince già prima della partenza“.
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