Non è una fase molto semplice della pur giovane storia di Liberty Media al timone di comando della Formula 1. Dopo le roventi polemiche scatenate dalle proposte sulle power unit 2021 e il (per ora) ben poco apprezzato cambio di logo, gli ‘americani’ devono fare i conti con la bega introiti, dato che nell’ultimo trimestre i team hanno registrato un calo del 13% delle entrate, da 316 a 273 milioni in meno.

Chase Carey, nel paddock di Abu Dhabi (foto da: f1fanatic.co.uk)

Raggiunto da Autosport.com, il CEO della Formula 1, Chase Carey, chiede pazienza e capacità di guardare più sul medio-lungo termine, anziché sul breve periodo. “La Formula 1 è stata finora gestita con un continuo focus sul breve termine, mentre ora abbiamo preso uno slancio nuovo” – spiega Carey – “Negli ultimi anni molte cose non funzionavano, ma quest’anno la partecipazione è aumentata, gli spettatori sono in ascesa e penso che ci sia uno spirito più positivo. La Formula 1 aveva bisogno di energie ed investimenti freschi“.

“In precedenza non avevamo un’organizzazione che fosse in grado di sviluppare le cose adeguatamente per far crescere questo sport” – prosegue nella sua disamina – “Non c’era chi faceva ricerca e chi faceva marketing, non c’era un’organizzazione digitale e se non hai capacità di questo tipo non vai avanti. Quando crei un’organizzazione digitale, di solito hai dei costi prima di riuscire ad ottenere dei profitti. Se stai costruendo delle capacità di ricerca, vale lo stesso discorso. Eventi come lo show di Trafalgar Square richiedono investimenti, tutti però tesi al futuro della Formula 1“.

“I team vorrebbero crescere senza investire. Ma nel mondo attuale non funziona così” – dice ancora Carey – “Il mese prossimo ci siederemo ad un tavolo con loro, per spiegare le nostre prossime mosse. Ad inizio anno eravamo appena tre persone, mentre i responsabili di marketing e digitale sono arrivati rispettivamente tre e quattro mesi fa. Abbiamo messo in piedi lo staff nel corso della stagione e in gran parte la nostra organizzazione operativa è nuova. C’è bisogno di tempo“.