Il regolamento sui propulsori che entrerà in vigore dal 2021 tiene sulle spine tutto il paddock della Formula 1. Da una parte abbiamo motoristi come Ferrari e Mercedes, le quali temono delle novità che possano mettere a rischio gli ingentissimi investimenti operati in questi anni sulle powertrain; in mezzo abbiamo Renault e soprattutto Honda, le quali sperano invece in un regolamento che le aiuti ad essere molto più competitive. Alla finestra, invece, abbiamo altre Case interessate eventualmente ad entrare nel giro, tra le quali alcune hanno partecipato attivamente alle ultime riunioni sul tema.
Tra queste, quella che sembra aver mostrato il maggior interesse è sicuramente la Aston Martin, la quale si appresta a diventare main sponsor Red Bull a partire dal prossimo anno. Andy Palmer, CEO di Aston Martin, ha dichiarato che la Casa inglese è soddisfatta della direzione che stanno prendendo le discussioni sul prossimo regolamento delle power unit, e ha annunciato l’affiancamento dell’ex Ferrari Joerg Ross ad un altro ex di Maranello, Luca Marmorini, nel lavoro sul possibile prossimo motore di Formula 1.
“Ho assunto Luca a tempo pieno per aiutarci a sviluppare il concetto del motore. Da Agosto abbiamo anche Joerg Ross, ex Ferrari che ha già lavorato internamente allo sviluppo dei motori e adesso si occuperà del progetto Formula 1“, ha spiegato Palmer – “Siamo ancora in una fase embrionale, dato che Luca ha iniziato ad elaborare i suoi concetti proprio la scorsa settimana. Ma è un bravo ragazzo e con la sua lucidità e la sua esperienza dovrebbe aiutarci a velocizzare tutto il processo“.
Palmer si è poi detto sorpreso di tutto il clamore seguito alla presentazione della prima proposta da parte di Liberty Media. “C’è stata una polemica eccessiva, anche perchè gli incontri erano andati bene” – sottolinea Palmer – “Non penso che sia stata una grande sorpresa o qualcosa di folle, poiché in quelle riunioni c’erano i costruttori già presenti ed i nuovi arrivati, che si sono allineati sulle rispettive opinioni. Tutti però hanno concordato sul fatto che bisogna fare qualcosa per migliorare l’intrattenimento offerto dalle gare. E questo è dato da quello che fanno i piloti in pista, non dall’energia che viene recuperata dal motore“.
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