Possiamo dire che la prima sessione di test a Barcellona si conclude in parità tra Mercedes e Ferrari (2-2), quantomeno per quel che riguarda le giornate concluse in testa alla classifica. Nel giorno dedicato alle nuove Pirelli da bagnato, è stato ancora una volta Kimi Raikkonen, al volante della SF70H, a staccare il miglior tempo di giornata, con il crono di 1:20.872, ottenuto con gomma Soft. Il finnico ha preceduto di 897 millesimi la Red Bull di Max Verstappen (Soft) e di 906 millesimi un sorprendente Jolyon Palmer, con la Renault R.S.17, ottenuto anche lui con mescola Soft.
A seguire, ecco la Haas di Romain Grosjean (+1.437, Supersoft), con il nostro Antonio Giovinazzi, su Sauber, a completare la top-5 (+1.529, Ultrasoft). Poi abbiamo Sergio Perez (+1.662, Supersoft), Stoffel Vandoorne (+1.704, Ultrasoft), Valtteri Bottas (+2.571, Soft) e Nico Hulkenberg (+4.102, Soft).
Tre team hanno avuto problemi che ne hanno condizionato pesantemente la giornata. La stessa Mercedes ha perso quasi tutta la mattinata a causa di un problema di natura elettrica, che ha impedito a Lewis Hamilton di scendere in pista. La Toro Rosso ha racimolato appena un giro, con Daniil Kvyat, prima che guai alla power unit costringessero perennemente ai box sia il russo che Carlos Sainz. Rientro anticipato a casa, infine, per la Williams. Nell’incidente di ieri pomeriggio in uscita di curva 5, Stroll ha danneggiato irreparabilmente il telaio della FW40, facendo saltare l’ultimo giorno di test.
Tornando alla pista, il pilota ad aver percorso più giri è stato Grosjean (118), davanti a Raikkonen (92) e a Verstappen (85). All’opposto, escluso Kvyat, il pilota ad aver girato di meno è stato Palmer (39), peggio di Hulkenberg (51, i giri totali per la Renault sono stati 90) e di Vandoorne (66).
Per quel che riguarda i test sul bagnato, con la pista inondata dalle autobotti al mattino presto e durante la pausa pranzo, la mescola di gran lunga più utilizzata è stata quella intermedia (spalla verde), a causa del fatto che il sole e le temperature (quasi 20 C° l’atmosfera, ben oltre i 30 C° l’asfalto) portavano il manto stradale ad asciugarsi abbastanza in fretta.
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