La Commissione Scientifica della FIGC ha delineato le linee guida da seguire per la ripresa del calcio in Italia affrontando al meglio l’emergenza Coronavirus: prima di tutto, bisogna attuare test medici approfonditi, poi maxi ritiri chiusi e, infine, è consigliato iniziare prima con la Serie A e solo dopo le serie cadette
Ancora nessuna decisione, ma un altro passo importante per capire se sarà possibile o meno riprendere da dove si era interrotto.
Questo è quanto si palesa dalle linee guida dettate dalla Commissione Scientifica istituita dalla FIGC per delineare le modalità per tornare al più presto in campo dopo la sospensione di tutte le competizioni calcistiche a causa dell’emergenza sanitaria legata al pericolo e alla diffusione del contagio del Coronavirus, al secolo Covid-19.
Le linee guida dettate dalla FIGC sono basate fondamentalmente su tre criteri:
- screening medico
- ritiro chiuso
- inizio scagionato
La Commissione Scientifica quindi suggerisce che tutti i calciatori siano prima sottoposti a visite mediche e test sanitari, soprattutto di carattere molecolare e sierologico, e solo dopo un maxi ritiro chiuso almeno per il primo periodo di allenamento, sul modello preparazione estiva, ovviamente però dopo una sanificazione di tutti gli ambienti.
In seguito, poi, sarebbero previsti nuovi controlli medici, superati i quali sarà possibile iniziare nuovamente, riprendere il calcio, tornare in campo, ma la FIGC raccomanda un inizio scaglionato, cioè di permettere la ripresa prima della Serie A e solo dopo di tutti gli altri campionati a distanza di un periodo di tempo prestabilito.
Ecco il comunicato ufficiale:
In via preliminare, il lavoro della Commissione raccomanda il ritiro chiuso almeno per il primo periodo di allenamento (modello preparazione estiva), propedeutico alla piena ripresa dell’attività e con la sorveglianza del medico sociale e/o del medico di squadra. Il ritiro sarà preceduto da uno screening (72-96 ore prima di iniziare) a cui si dovrà sottoporre tutto il ‘gruppo squadra’. Tali indagini prevedono, oltre all’esecuzione del test molecolare rapido e del test sierologico (con la tipologia che sarà indicata dalle autorità competenti), un’anamnesi accurata, una visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) ed esami strumentali e del sangue. Peraltro, su input della stessa FIGC che, per facilitare l’espletamento di tutte le procedure di screening e favorire una migliore organizzazione logistica, è previsto si possa prendere in considerazione la possibilità di consigliare una ripartenza a tre velocità: priorità alla Serie A, per poi proseguire con Serie B e Serie C.
Il luogo per l’allenamento deve essere ovviamente sanificato (intendendo per luogo sia il Centro Sportivo sia le palestre, gli spogliatoi e gli alberghi qualora i club non abbiano una propria sede per il ritiro). Il protocollo poi si incentrerà nella gestione del ritiro con attenzioni specifiche alle varie attività di allenamento e sull’organizzazione per l’impiego delle diverse strutture, compresa la sala medica e fisioterapica.
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