Non è successo. La favola del Pordenone è finita ai rigori e sono molti i rimpianti per i ramarri, che nel primo tempo hanno anche colpito un palo con Magnaghi. Più di così non potevano fare e se è vero che sono arrivati a giocarsela ai rigori, è pur vero che l’Inter ha tirato in porta 33 volte e Perilli, il giovane portiere del Pordenone, ha sfoderato una prestazione alla Buffon.
Una partita a senso unico, insomma, con un’Inter infarcita di “riserve” che soprattutto nel primo tempo ha giocato una partita compassata e un po’ troppo leziosa. La consapevolezza di essere superiori, a volte, porta a comportarsi in modo presuntuoso e arrogante e i nerazzurri nel primo tempo hanno giochicchiato e rischiato, paradossalmente, di venire infilati dai contropiedi del Pordenone, galvanizzato dalla presenza di 4 mila tifosi a seguito.
Nel secondo tempo il Pordenone ha parcheggiato il pullman davanti alla porta e per l’Inter segnare una rete è diventato un miraggio: Perisic e Eder si sono divorati diversi gol, anche Ranocchia ha sfiorato il vantaggio ma non c’è stato verso di scardinare la porta difesa da Perilli.
Spalletti allora si è visto costretto a metter dentro Icardi, che nel primo tempo supplementare ha colpito anche un palo. Una partita stregata insomma, che nella maggior parte dei casi si trasforma in debacle. La lotteria dei rigori invece ha premiato l’Inter, che si è concessa anche il lusso di sbagliare due rigori con Skriniar e Gagliardini. Un passaggio del turno soffertissimo insomma, in attesa di capire se ci sarà il derby di Coppa Italia contro il Milan.
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