E’ morto Gianluca Vialli: a 58 va via un altra leggenda del calcio

La mattina del 6 Gennaio 2023 ci lascia un altra leggenda del calcio: a 58 anni va via Gianluca Vialli! Arriva un altra brutta notizia per tutti gli appassionati di calcio, anche Gianluca Vialli ha perso la sua battaglia personale contro il male, il compagno di viaggio indesiderato come lui lo definiva.

In meno di un mese vanno via 3 grandi del calcio: il 16 dicembre ci aveva lasciati Sinisa Mihajlovic sconfitto dalla leucemia, il 29 dicembre è toccato a Pelè e oggi a Gianluca Vialli.

L’annuncio della scomparsa di Gianluca Vialli è stato annunciato con una nota dalla famiglia:
“Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.

Meno di un mese fa Gianluca Vialli aveva annunciato che abbandonava il suo incarico all’interno della nazionale temporaneamente per concentrarsi sulle cure e tornare più forte di prima.

Questo il suo annuncio del 14 dicembre scorso:

“Al termine di una lunga e difficoltosa “trattativa” con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”.

Vialli a 58 anni non è riuscito nell’impresa di far stancare il compagno di vita indesiderato, come lui lo chiamava e sperava “che un giorno si stanchi, scenda e mi lasci proseguire il mio viaggio”.

Gianluca Vialli aveva scoperto di avere un tumore al pancreas 5 anni fa nel 2017.

Da quel momento la vita dell’ex calciatore di Sampdoria e Juventus è stata contrassegnata da alti e bassi nella cura della malattia e con tanto riserbo sulla sua vita personale e sulle condizioni di salute. Nonostante ciò l’impegno sul fronte calcistico non è mai venuto meno e Vialli fino alla fine aveva un incarico nella nazionale italiana al fianco dell’amico e commissario tecnico Roberto Mancini.

Lui non la definiva una battaglia ma un compagno di viaggio:

“Non è una battaglia perché lui è troppo più forte di me. Preferisco considerarlo un compagno di viaggio, è salito nello scompartimento e abbiamo fatto un po’ di strada insieme, un giorno spero sia lui a scendere dal treno e non io”.

Vediamo cos’è di preciso la malattia che ha colpito Gianluca Vialli:
l’adenocarcinoma duttale del pancreas è la forma di cancro colpisce più frequentemente quest’organo dell’apparato digerente.

Il pancreas può raggiungere i 15 centimetri di lunghezza e 100 grammi di peso e si trova nella parte posteriore dell’apparato digerente tra lo stomaco e la colonna vertebrale.

Il pancreas è costituito da una testa che è a stretto contatto con il duodeno, un corpo centrale e una coda sottile che si protrae fino alla milza.

Il pancreas svolge sia una funzione digestia detta esocrina attraverso la sintesi di enzimi che sono indispensabili per il metabolismo di carboidrati, lipidi e proteine.
Svolge anche una funzione endocrina in quanto secerne ormoni come insulina, glucagone, somatostatina e polipeptide pancreatico.

La malattia che ha colpito Gianluca Vialli va ad intaccare in particolare la funzione digestiva ed è come detto sopra la più frequente.

Questo tipo di cancro nei paesi industrializzati rappresenta la terza principale causa di morte per tumore e si avvia a diventare la seconda. In Italia il tumore al pancreas uccide oltre 13.000 persone all’anno!

Le persone più a rischio di adenocarcinoma al pancreas hanno una fascia di età compresa tra i 50 e gli 80 anni. Fattori di rischio sono il fumo, che triplica le probabilità di ammalarsi, il diabete di tipo 2 e l’obesità.

Si tratta di un tumore molto aggressivo in quanto la maggior parte dei pazienti riescono a scoprirlo solo quando ormai ha prodotto metastasi.
Questo perchè all’inizio non c’è nessun sintomo che permette di scoprirlo.

Gli unici campanelli di allarme sono il calo di peso, mal di schiena e dolore allo stomaco accompagmati da nausea e vomito o cattiva digestione.

I successivi sintomi come l’ittero che aveva descritto Vialli nel suo libro si manifestano quando ormai la malattia è in fase più avanzata.

Per questa neoplasia è evidente che riuscire a diagnosticarla con tempestività è determinante e di vitale importanza. E’ fondamentale riuscire ad intercettare il tumore al pancreas nella sua fase iniziale perché una diagnosi precoce può salvare la vita. 

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