
Antonio Conte non cerca scuse e, anzi, mette a nudo tutte le difficoltà del suo Napoli dopo il pesante 0-2 contro il Benfica, un risultato che rischia di compromettere in modo serio il cammino europeo degli azzurri. La squadra, reduce dalla vittoria contro la Juventus, è scesa in campo con gli stessi uomini e ha mostrato fin dai primi minuti una condizione psicofisica precaria, lontana dalla brillantezza che Conte pretende.
Secondo l’allenatore, il problema non è legato a un singolo episodio, ma a un accumulo di fatica che sta presentando il conto. “Non eravamo lucidi sin dall’inizio. Loro hanno giocato venerdì, noi domenica dopo una lunga serie di partite pesanti. Le energie, sia mentali sia fisiche, le avevamo consumate tutte. Prima o poi questo ritmo lo avremmo pagato”, ha spiegato visibilmente provato.
La squadra ha sofferto l’aggressività dei portoghesi, è entrata in campo spenta, e le reti di Richard Rios e Leandro Barreiro hanno evidenziato il divario atletico tra le due formazioni. Il portiere del Benfica, in una serata relativamente tranquilla, ha gestito senza affanni i rari tentativi offensivi del Napoli.
Conte non punta il dito contro i suoi giocatori, anzi li difende: “Sono stati generosi, hanno cercato fino alla fine di dare tutto. Ma era evidente che mancava brillantezza, lucidità nelle scelte, quel guizzo che fa la differenza. Non posso rimproverare nulla a chi ha lasciato in campo ogni goccia di energia”.
Il match ha offerto anche un inatteso ritorno di fiamma dal sapore storico: Conte e José Mourinho faccia a faccia, questa volta però senza scintille. I due tecnici si sono incrociati a bordo campo con toni insolitamente distesi, lontani dalle frizioni del passato.
La preoccupazione più grande riguarda ora il percorso europeo del Napoli. Con soli sette punti in sei giornate, gli azzurri sono vicinissimi alla zona eliminazione, un rischio concreto che solo qualche mese fa sembrava impensabile. Conte lo sa e lo ribadisce: “Siamo corti. Le alternative sono poche, le rotazioni quasi impossibili. Il ritmo del campionato italiano si è alzato, ma se giochi ogni tre giorni e viaggi così tanto, prima o poi subentra il calo”.
A complicare ulteriormente il quadro c’è un’emergenza infortuni impressionante. Fuori Lobotka, Gilmour, De Bruyne, Anguissa, Gutierrez e Lukaku, con quest’ultimo ancora lontano dal rientro in gruppo. “Questo è ciò che abbiamo a disposizione. Spero di recuperare presto qualche pedina, perché la situazione non migliorerà a breve”.
Le parole di Conte sintetizzano la notte di Lisbona: un Napoli esausto, ridotto all’osso dagli infortuni e dagli impegni ravvicinati, e un allenatore costretto a spremere il gruppo fino all’ultima goccia pur sapendo che il serbatoio è agli sgoccioli.


