Caso tamponi Lazio: la Procura di Avellino allarga le indagini sulla squadra del patron Claudio Lotito e acquisisce nuovi documenti relativi ai test processati da maggio. I biancocelesti rischiano una penalizzazione in classifica che va da 1 a 3 punti.
La Serie A è ferma per gli impegni dell’Italia di Roberto Mancini che, dopo aver battuto in amichevole l’Estonia, si appresta ad affrontare domani la Polonia e mercoledì la Bosnia. E se da un lato bisogna aspettare ancora una settimana per rivedere in campo il massimo campionato italiano di calcio, dall’altro c’è una situazione, quella riguardante l’ormai noto caso tamponi della Lazio, che invece non aspetta nessuno e anzi procede a vele spiegate.
La faccenda, come ricorderete, ruota tutta intorno alle figure dei calciatori Ciro Immobile, Lucas Leiva e Thomas Strakosha. I tre erano rimasti fuori dalla sfida di Champions League contro il Bruges dello scorso 28 ottobre perché risultati positivi al Coronavirus secondo i test effettuati dall’UEFA (il portiere albanese non aveva giocato neanche contro il Bologna il 24 ottobre), mentre nella successiva sfida di campionato contro il Torino l’attaccante campano e il centrocampista brasiliano erano scesi regolarmente in campo (Strakosha era invece finito in panchina) salvo poi essere esclusi nuovamente dalla sfida di Champions contro lo Zenit.
(Per spiegarla brevemente: i tamponi pre Torino effettuati venerdì 30 ottobre avevano dato esito negativo per tutti e tre, quelli pre Zenit effettuati lunedì 2 novembre avevano invece dato esito positivo).
Queste inclusioni-esclusioni hanno ovviamente insospettito la Procura Federale che ha iniziato ad indagare sulla società di Claudio Lotito che ora rischia inevitabilmente sanzioni sportive (si parla del 3-0 a tavolino per quanto riguarda la sfida col Torino e di una penalizzazione in classifica che potrebbe andare da 1 a 3 punti). È stato interrogato il medico sociale biancoceleste, Ivo Pulcini e anche i tre calciatori coinvolti, molto probabilmente, verranno presto ascoltati. L’indagine, di conseguenza, si è spostata sulla Futura Diagnostica, centro specialistico di Avellino che a maggio ha preso in “gestione” la faccenda tamponi relativa alla Lazio.
All’indagine, indirizzata a scoprire eventuali falsificazioni dei risultati dei tamponi da parte del suddetto centro specialistico, sta partecipando ora anche la Procura di Avellino che, nelle ultime ore, ha sequestrato tutti i documenti relativi ai test processati da maggio. Massimiliano Taccone, amministratore delegato della Futura Diagnostica è ovviamente sotto inchiesta con l’accusa di reato di falso, frode in pubbliche forniture ed epidemia colposa.
I tamponi effettuati il 6 novembre su Immobile, Leiva e Strakosha (che tra l’altro risulta ancora positivo), più altri sette tamponi relativi a calciatori e staff della Lazio, processati dal laboratorio Merigen di Napoli, verranno riprocessati dal consulente della Procura, Maria Landi su disposizione del procuratore aggiunto, Vincenzo D’Onofrio. I risultati delle nuove perizie, attesi per la prossima settimana, faranno chiarezza, almeno si spera, su questa delicata situazione.
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